Si è conclusa la terza edizione del progetto PCTO promosso dal Liceo Flaminio di Vittorio Veneto in partnership con Stesi. Il progetto PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) rappresenta una grande opportunità per gli studenti del liceo di seguire dei percorsi formativi con forte stampo pratico, acquisire competenze in un contesto lavorativo reale e prendersi una pausa dall’impostazione tipicamente teorica della formazione scolastica. La scuola stipula accordi con un ente esterno e permette agli studenti di svolgere un periodo di formazione inerente al loro percorso di studi, toccando con mano quello che imparano ogni giorno tra i banchi.
È esattamente quello che ha fatto il Liceo Flaminio di Vittorio Veneto (TV) che, in collaborazione con alcune aziende del territorio, inclusa Stesi, ha promosso la terza edizione del progetto dal nome “Il lavoro dopo gli studi non è incerto”. Quest’iniziativa dal titolo molto significativo, permette agli studenti acquisire gli strumenti necessari per approcciarsi al mondo del lavoro, creando sinergie tra due mondi apparentemente lontani: scuola e impresa. Accanto a Stesi, hanno partecipato al progetto anche altre importanti realtà imprenditoriali del territorio: Silca S.p.A., Amorim Cork Italia S.p.A., Tegola Canadese S.r.l., TeMa Technologies and Materials S.r.l., DBA Group, tutte attive in settori diversi ma accomunate dal desiderio di contribuire alla formazione dei professionisti di domani.
Ma cosa succede quando è una Software Factory come Stesi ad aprire le porte agli studenti del liceo? Abbiamo parlato dell’argomento con Giulia-Francesca Colombi, Marketing Manager e Quality Assurance Manager di Stesi, che ci ha parlato dei risultati del progetto dei ragazzi della 3^ Liceo delle Scienze Applicate.
L’impegno concreto di Stesi: il progetto PCTO con il Liceo Flaminio
“Il lavoro dopo gli studi non è incerto non è solo un titolo d’effetto.” sottolinea Giulia, “È una dichiarazione d’intenti, un messaggio chiaro agli studenti e alle studentesse: è possibile avvicinarsi al mondo lavorativo con preparazione, entusiasmo e soprattutto fiducia.”
Il titolo, inoltre, riflette un obiettivo ambizioso ma necessario: promuovere gli studi STEM tra i giovani. Le discipline scientifico-tecnologiche sono infatti fondamentali per lo sviluppo e l’innovazione in vari settori. Le materie STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) sono considerate complementari e fortemente interconnesse: la tecnologia si basa sulle scoperte scientifiche, l’ingegneria applica principi scientifici e matematici per risolvere problemi, e la matematica fornisce gli strumenti per analizzare fenomeni in tutti e tre gli ambiti. “Tuttavia, in Italia, il numero di iscritti a percorsi STEM è ancora inferiore rispetto alla media europea” specifica la Marketing Manager di Stesi “ed è per questo che iniziative come questa sono così preziose.”
Una filosofia che Stesi abbraccia pienamente: credere nei giovani e nella loro formazione come investimento strategico per lo sviluppo del Paese. In quest’ottica e sulla scia del progetto di Alternanza Scuola Lavoro dell’anno precedente, Stesi ha rinnovato la sua partecipazione al progetto PCTO, offrendo agli studenti del terzo anno del corso in Scienze Applicate del Liceo Flaminio di Vittorio Veneto il supporto e la guida del proprio team tecnico.
Quest’anno, il lavoro dei ragazzi si è focalizzato sullo studio del mercato ICT in Italia: un’indagine su trend, tecnologie emergenti, fabbisogno di competenze e modelli di business. “Hanno esplorato temi come AI, Cloud, Cybersecurity, Big Data e le difficoltà strutturali delle PMI ICT” spiega ancora Giulia “e non si sono fermati all’analisi: hanno elaborato proposte e idee innovative per favorire l’innovazione e la sostenibilità digitale, mettendo in campo spirito critico e visione strategica”.
Un’esperienza formativa che ha permesso ai ragazzi non solo di avvicinarsi alle tecnologie del futuro, ma anche di sviluppare competenze trasversali come analisi, ricerca, lavoro in team e problem solving, esattamente quelle richieste oggi nel mondo del lavoro.
Livello di digitalizzazione, sicurezza digitale e sviluppo delle startup: uno sguardo approfondito sul mercato ICT
Durante il percorso PCTO con Stesi, gli studenti delle Scienze Applicate hanno realizzato un lavoro di ricerca sul mercato ICT (Information and Communication Technology), acquisendo strumenti e metodi per leggere in modo critico l’evoluzione tecnologica. Supportati dai professionisti Stesi, hanno analizzato dati di settore, identificato trend emergenti e compreso le dinamiche che guidano l’innovazione in ambito tecnologico.
Mercato ICT Italia e Digitalizzazione
L’indagine prende avvio con una panoramica sul valore del mercato ICT in Italia: secondo i report di Assintel nel 2024 è stata registrata una crescita del 4,1%, con proiezioni ottimistiche anche per il 2025 (+4,6%). Gli studenti hanno approfondito i driver di questa crescita, rilevando come il settore si stia progressivamente orientando verso soluzioni as-a-service, automazione e cybersecurity, evidenziando l’importanza di orientare l’innovazione verso soluzioni concrete, flessibili e scalabili.
“Ma i nostri ragazzi non si sono fermati qui” continua Giulia Colombi di Stesi, “perché hanno anche raccolto, analizzato e interpretato i dati relativi ai principali ostacoli alla digitalizzazione”. Con un interessante confronto temporale tra il 2023 e il 2024, alcune delle difficoltà che Assintel identifica nel suo report sono:
- mancanza di risorse economiche;
- mancanza di competenze;
- mancanza di interesse o cultura del cambiamento;
- difficoltà nel definire nuovi modelli di business;
- difficoltà nel misurare i risultati ottenuti;
- difficoltà nell’identificare i giusti partner;
- scarsa propensione del top management;
e molti altri aspetti che a volte – se non spesso – molte aziende tendono a ignorare.
Il grafico riportato qui sopra evidenzia che, al di là della presenza o meno di risorse economiche sufficienti (40,7% nel 2024), una fortissima componente che scoraggia le aziende e i loro decisori a intraprendere un percorso di digitalizzazione sono la mancanza di competenze digitali e di cultura aziendale o interesse verso il cambiamento (per un totale di 30,1% di rispondenti nel 2024 sommando i due aspetti). Approfondendo infatti quest’aspetto, Assintel rivela che solo il 16,5% delle aziende rispondenti percepisce le proprie competenze digitali come ottime e la propria cultura aziendale come concretamente innovativa.
Questa interessante fotografia esposta dai liceali, restituisce un panorama imprenditoriale in cui la spinta verso la digitalizzazione non dipende solo dall’accesso alle risorse economiche, ma è profondamente influenzata dalla presenza (o assenza) di competenze e cultura digitale all’interno delle organizzazioni. Gli studenti sono stati quindi in grado di evidenziare come il vero motore dell’innovazione risieda nelle persone: investire nella formazione e nell’evoluzione culturale aziendale appare oggi non solo auspicabile, ma necessario per affrontare in modo consapevole e competitivo le sfide del mercato digitale di oggi.
L’offerta italiana: dinamiche, modelli e criticità
Uno degli aspetti più interessanti approfonditi nel progetto è stato quello dell’offerta ICT italiana, in particolare da parte delle PMI. Il tessuto imprenditoriale è costituito da una fitta rete di software house, aziende di consulenza e system integrator distribuiti su tutto il territorio nazionale. Queste realtà, pur di dimensioni contenute, sono estremamente dinamiche e stanno gradualmente integrando tecnologie di frontiera come AI, cloud computing, cybersecurity e big data nei propri modelli di business.
I dati e le fonti che i ragazzi hanno analizzato hanno permesso loro di identificare alcune sfide strutturali che caratterizzano il mercato ICT in Italia. In particolare le PMI, infatti, si scontrano ancora con alcune criticità:
- Scarsa attenzione ai nuovi requisiti normativi europei e internazionali;
- Limitato investimento in R&D (solo il 34% ha un team dedicato);
- Formazione interna ai partner ancora poco sviluppata (solo il 51% la prevede).
Inoltre, molte aziende operano su scala locale, e solo una minoranza ha una presenza consolidata a livello nazionale o estero, anche se questo dato è in lenta crescita, a conferma della loro competitività in evoluzione.
L’ecosistema delle startup: piccolo è bello (e innovativo)
Lo sguardo dei ragazzi si è poi rivolto al vivace ecosistema delle startup italiane, particolarmente attivo nel settore ICT. Le startup analizzate presentano un profilo fortemente orientato al digitale, con una chiara impronta B2B e un’attenzione crescente a temi come sostenibilità ambientale (il 68% dichiara un impatto positivo) e inclusione di genere, sebbene quest’ultima resti una sfida aperta.
Molte di queste realtà utilizzano già tecnologie avanzate come Intelligenza Artificiale (presente nel 43,9% dei casi), piattaforme digitali, cloud e strumenti di social media marketing. Nonostante le piccole dimensioni (l’83% ha meno di 10 dipendenti), molte startup si trovano già in fase di scale-up o pronte per il lancio commerciale, segno di un settore agile e in crescita.
Un ponte tra scuola e impresa: il valore educativo e sociale del progetto PCTO
Quando una Software House come Stesi apre la strada agli studenti di un Liceo Scientifico, il risultato è alquanto sorprendente: analisi dati, trend di mercato ed elaborazione in autonomia di spunti e conclusioni interessanti. Il progetto PCTO promosso dal Liceo Flaminio in collaborazione con Stesi è stato un vero e proprio laboratorio per preparare i giovani al futuro, dove i ragazzi della 3^ classe delle Scienze Applicate di Vittorio Veneto hanno dimostrato che, se guidati con passione e competenza, anche i più giovani possono sviluppare una visione critica e consapevole sulle dinamiche del mondo tecnologico contemporaneo.
Grazie al supporto del team di Stesi, gli studenti hanno lavorato in una cornice tecnica di nozioni avanzate legate all’automazione e alle dinamiche di domanda e offerta, ma non solo. Hanno anche imparato a leggere il mercato ICT con occhi nuovi: quelli di chi si prepara a entrare nel mondo del lavoro non con timore, ma con strumenti interpretativi critici, idee e consapevolezza. “Per Stesi” puntualizza Giulia Colombi “l’investimento in questo progetto ogni anno rappresenta un modo per restituire valore al territorio, costruendo ponti tra scuola e impresa.”
Gli studenti escono da questa esperienza più ricchi dal punto di vista delle competenze, della fiducia e dell’orientamento professionale. Stesi, dal canto suo, si conferma come attore attento allo sviluppo del capitale umano e all’istruzione delle nuove generazioni. Perché il lavoro dopo gli studi non è affatto incerto quando a sostenerlo ci sono aziende come Stesi e giovani come gli studenti del Liceo Flaminio, sempre pronti a mettersi in gioco.