Come gli Automatic Guided Vehicles cambiano la gestione del magazzino? I magazzini sono dei sistemi sempre più complessi: anche per via dell’incremento dell’e-commerce, i lead time sono sempre più rapidi, il numero di referenze, e di conseguenza i codici da gestire, è sempre più alto. Si tratta di un processo molto probabilmente irreversibile e, pertanto, per rispondere con profitto alle nuove esigenze della logistica, sono due le parole d’ordine per il futuro: digitalizzazione e automazione. Si tratta di due investimenti difficilmente rimandabili (e che vanno a braccetto), in grado di mettere ordine nella crescente complessità. A patto che si scelgano soluzioni in grado di integrarsi con il magazzino e con gli operatori che in esso lavorano. E a patto che vi sia un potente supervisore (il WMS) a governare il sistema. Tra gli elementi che ben si adattano alla nuova concezione di magazzino dinamico ci sono appunto i veicoli a guida autonoma AGV (Automatic Guided Vehicles). Vediamo nel dettaglio.

Velocizzare i flussi con gli AGV

Sono almeno tre i vantaggi che queste soluzioni apportano al magazzino: velocizzano i flussi senza gravare sugli operatori di magazzino; sono disponibili in diversi modelli con diverse portate, a seconda delle esigenze; sono instancabili e possono convivere con il personale in totale sicurezza. In altre parole, sono facilmente integrabili nel sistema, perché il loro compito è ottimizzare i flussi e le situazioni di lavoro particolarmente gravose. Gli AGV (come del resto anche gli LGV, Laser Guided Vehicles) sono infatti perfetti per spostare, caricare e scaricare merce senza che ci debba essere un operatore a guidarli, ma non richiedono la totale assenza di persone sulla propria traiettoria. Grazie a un sofisticato sistema di sensori, infatti, si muovono in piena sicurezza nel magazzino, scansando ostacoli e agevolando i flussi, senza incorrere in errore. Un altro vantaggio degli AGV è che non conoscono orari: possono lavorare senza interruzioni, anche durante turni notturni, grazie a sistemi di ricarica rapidi (il cosiddetto biberonaggio), il che permette cicli pressoché infiniti.

Eppur si muove

Come si diceva, il plus degli AGV è la loro capacità di muoversi all’interno del magazzino in maniera autonoma, convivendo in sicurezza con gli operatori, ma senza che questi ultimi debbano provvedere a guidarli in qualche modo. Gli AGV si muovono infatti seguendo segnali elettrici presenti a pavimento (navigazione filoguidata), oppure grazie a segnali ottici; alcuni AGV si muovono invece per via della presenza di magneti o grazie a onde radio e GPS. I succitati LGV, un’evoluzione degli AGV, sono invece guidati da raggi laser. Per quanto riguarda la capacità di carico, ogni AGV ha la sua: in ogni caso, a seconda del modello, sono in grado di movimentare anche qualche tonnellata. Nei magazzini in cui non serve trasportare merce pesantissima, soprattutto se gli spazi sono risicati, meglio optare per modelli maggiormente compatti, capaci di districarsi con agio nelle strettoie e in grado di consumare meno energia. Quanto alla missione, alcuni AGV sono progettati per spostare pallet, altri movimentano scaffali, altri ancora spostano carrelli; inoltre possono essere dotati di muletti, bracci semoventi ponti e bilancieri.

Come si integrano gli AGV

Ma come si integrano gli AGV nel magazzino? Punto di contatto tra veicoli a guida autonoma e magazzino è il WMS, che assume il ruolo di regia in tutte le operazioni, dal prelievo allo stoccaggio, passando per l’identificazione delle postazioni alla pianificazione dei tempi e metodi di lavoro. In pratica, gli AGV ricevono dal WMS il comando e a loro volta elaborano la missione da compiere attraverso il proprio software. È chiaro che dall’efficienza del WMS dipende la buona riuscita dell’integrazione AGV-magazzino.

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