Così la logistica e in particolare la gestione del magazzino si è evoluta negli ultimi anni: da atto dovuto, per non dire male necessario, a fattore di successo. L’aumento e il mutamento dei canali distributivi da un lato, la necessità di monitorare i centri di costo dall’altro, richiedono infatti efficienza. Ciò si traduce nella ricerca di nuove soluzioni per lo stoccaggio e la movimentazione della merce capaci di centrare l’agognato obiettivo del miglioramento continuo. A conferma del cambio di passo, un dato significativo: il “super ammortamento” legato all’Industry 4.0, concepito per chi si dota di beni strumentali nuovi, non sembra essere il volano degli investimenti. In altri termini, la riorganizzazione della gestione magazzino nell’ottica dell’efficienza si farebbe comunque, a prescindere dagli incentivi.

Gestione del magazzino, una rivoluzione in atto

Sì, perché oggi, rispetto a quando svolgeva il ruolo di mero deposito, il magazzino è diventato centrale, tanto che la tendenza è di monitorarne con continuità le performance, i flussi, rimettendone continuamente in discussione gli assetti e la gestione. Il tutto in una nuova ottica: nulla è scontato, nulla è immutabile, elasticità e flessibilità, soprattutto in caso di picchi di lavoro, sono gli asset vincenti. Oltretutto, come si diceva, sono diversi i fattori che stanno contribuendo a cambiare lo scenario. Sul fronte degli ordini, a guidare il mutamento della gestione del magazzino sono senz’altro l’e-commerce e l’omnicanalità: entrambi richiedono magazzini efficienti, veloci, di fatto più tecnologici, automatizzati. Sul fronte dei costi, sono innumerevoli i parametri da considerare, primi tra tutti il risparmio energetico. I responsabili di magazzino sono dunque chiamati a essere pionieri di un cambiamento che comporta l’analisi di diverse variabili e il compimento di alcune scelte. Perché se è vero che l’automazione sembra essere la soluzione per rendere le operazioni di magazzino affidabili e veloci, è altrettanto vero che occorre rilevarne l’investimento, anche in termini di formazione del capitale umano.

Gestione del magazzino, obiettivo miglioramento continuo

I magazzini nuovi vengono scelti in funzione delle dimensioni (la tendenza è di costruire magazzini sempre più grandi), della rapidità di ritorno dell’investimento – non è tanto l’entità dell’investimento il fattore di scelta, quanto il suo ROI – e della tecnologia. Quanto a questo ultimo punto, unautomazione versatile e scalabile sono i punti di forza. Il magazzino, se necessario, può essere infatti riorganizzato anche in funzione dell’analisi dei dati, ritenuta un fattore chiave per operare nell’ottica del miglioramento continuo e la tecnologia può essere introdotta gradualmente.

Dove siamo e dove andremo nella gestione del magazzino

La maggior parte dei magazzini è oggi dotato di sistemi di movimentazione tradizionali e di software gestionali WMS, così come non è raro l’impiego di tablet e di dispositivi che permettono agli operatori di lavorare con le mani libere, mentre è ancora presto per parlare di diffusione delle soluzioni automatizzate RF wireless, nonostante le tecnologie volte all’identificazione possano semplificare i processi logistici interni. Ancora limitato l’impiego di sistemi di geo-localizzazione di macchine e di operatori, così come sono rare le soluzioni avanzate, tipo LGV, per la movimentazione.

La gestione del magazzino di domani

Ma è indubbio che nella gestione del magazzino lautomazione abbia un potenziale enorme, anche perché facilita tracciabilità, calcolo e monitoraggio dei KPI, gestione dei picchi, oltre a una migliore gestione dell’ordine e a una migliore analisi dei centri di costo. Il ripensamento continuo degli assetti distributivi costringe a gestire il magazzino e i suoi flussi in maniera sempre più articolata, anche nell’ottica del processo di sostituzione uomo-macchina. Pertanto, è immaginabile che la gestione del magazzino del futuro sarà incardinata sull’Internet of Things, su macchine e soluzioni dotate di intelligenza artificiale, capaci di dialogare tra loro. Il che non squalificherà l’uomo ma, al contrario, lo qualificherà: la cosiddetta quarta rivoluzione industriale sta infatti investendo anche il mondo delle risorse umane. Nei magazzini in particolare, e lungo tutta la supply chain più in generale, occorreranno nuove figure professionali, alcune della quali oggi ancora inedite.

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