Il contenimento dei costi logistici è un imperativo da sempre: poiché la logistica è una funzione accessoria, se si ragiona in termini di redditività complessiva di un’azienda o di una filiera, meno costa, meglio è. Ma contenimento dei costi logistici non significa servizio mediocre, anzi. Se, infatti, fino a qualche tempo fa alla logistica veniva assegnato il ruolo di atto dovuto, di male necessario, oggi la supply chain sa che – se ben gestita – la logistica può diventare un elemento di eccellenza di un’impresa, una funzione in grado di migliorare l’esperienza del consumatore, fidelizzandolo. Soprattutto in tempi in cui il boom dell’e-commerce è sotto gli occhi di tutti. Ma per esprimere al meglio questo nuovo ruolo, la logistica deve essere efficiente, il che significa che non deve rappresentare il collo di bottiglia del processo e non deve nemmeno disperdere risorse. Vediamo, dunque, i passi da compiere per il contenimento dei costi logistici.

Riorganizzare il magazzino con la tecnica dei “5 perché”

Il primo passo da compiere per il contenimento dei costi logistici è guardare il proprio magazzino con occhi diversi, procedendo con una Gemba Walk – ossia con una passeggiata strutturata e ragionata nel magazzino – o, più semplicemente, osservando il magazzino da fuori, estraniandosi. Si scoprirà, nove volte su dieci, che anche il magazzino all’apparenza più efficiente nasconde costi occulti. Solo “stanandoli” si potrà fattivamente contribuire al contenimento dei costi logistici. Ma come fare? Prendendo in prestito un approccio lean, si possono applicare due tecniche, quella dei “5 perché” e quella dei “7 sprechi”. In pratica, per applicare la prima, ci si deve chiedere per cinque volte il perché di un accadimento, sia esso un flusso, una procedura o il ruolo assegnato a una persona. Rispondendo a queste domande, e in ultima analisi anche stravolgendo il magazzino, si potrà contribuire al contenimento dei costi logistici.

Contenimento dei costi logistici, la regola dei “7 sprechi”

La seconda regola, basata sull’individuazione dei 7 sprechi più diffusi nei magazzini, mira anch’essa al contenimento dei costi logistici. In pratica, secondo questa logica, sono sette le voci che vanno analizzate: le sovrapproduzioni (il magazzino è saturo e fa fatica a girare?), gli eventuali tempi morti (gli operatori e le macchine sono fermi o compiono percorsi non ottimizzati?), lo stock delle scorte e il loro possibile ridimensionamento, i movimenti e i trasporti (sono efficienti?), il monitoraggio continuo dei processi e l’individuazione di eventuali difetti. Portando a galla questi sprechi – gli esperti sono pronti a giurare che si trovano in tutti i magazzini – non solo sarà assicurato il contenimento dei costi logistici, ma si offrirà un servizio migliore e si lavora in un ambiente più confortevole. Un magazzino non ottimizzato è un magazzino che rischia il collasso.

Contenimento dei costi logistici, un aiuto dai KPI

Se è vero che il contenimento dei costi logistici passa anche dall’individuazione degli sprechi, è altrettanto vero che individuarli non è così semplice. Per prima cosa occorrono dei dati oggettivi: le regole di cui si è detto possono portare in evidenza delle inefficienze, ma per confermarle occorrono numeri che diano informazioni concrete, dati che possono essere interpretati facilmente e in maniera univoca. Dunque, occorrono KPI che permettano una lettura facile e real time del magazzino e occorrono interventi. Quali? Dipende: in molti casi per il contenimento dei costi logistici è necessaria l’automazione di alcuni processi, in altri casi sarà importante investire sulla formazione del personale. In generale non esiste una formula matematica per il contenimento dei costi logistici, ma occorre una progettazione tailor made dei flussi, dei processi e, quindi, del WMS. Solo così, in poco tempo, sarà evidente il contenimento dei costi logistici.

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