L’inventario giacenze diventa easy, grazie a un impianto ad alto tasso tecnologico, ma facile da usare. È questo il progetto messo a punto lo scorso anno da Stesi per Linpack Packing, azienda che ha sede italiana a San Giovanni Lupatoto (Verona) e che produce imballi primari per gli alimenti.
Un progetto che, naturalmente, tiene conto di alcune caratteristiche proprie della produzione aziendale in questione, a cominciare dalla bassa marginalità del prodotto – si parla di vaschette per affettati – e non solo: trattandosi di una azienda che produce, al giorno, un numero importante di imballaggi, andavano assolutamente evitati gli errori di conta. Una mancata lettura, infatti, si sarebbe tradotta in un inventario giacenze dalla consistenza molto diversa rispetto a quella reale. Infine, un altro aspetto, quello dei tempi: è chiaro che, per un’azienda che fa l’inventario giacenze una volta al mese, l’ottimizzazione delle tempistiche diventa fondamentale.
La soluzione? Una serie di varchi di conta ed economiche etichette RFID. Vediamo nel dettaglio.
Inventario giacenze, con la “pistola” i conti non tornano
Pensare di procedere all’inventario giacenze dotando gli operatori di lettori bar code era impensabile: la bassa marginalità del prodotto in questione impediva di prendere in considerazione qualsiasi soluzione di tipo tradizionale, codice a barre in primis. I costi di etichettatura e quelli operazionali – ossia l’operatore che, tramite apposito lettore, procede alla lettura del codice a barre – sarebbero stati proibitivi. Inoltre, spiegano da Stesi, si sarebbe rischiato di incorrere in errori frequenti: un collo non letto avrebbe prodotto un notevole ammanco di materiale, producendo così un inventario giacenze con differenze consistenti. Era necessario mettere a punto un sistema più semplice, economico e, al contempo, preciso: con la stessa logica di un qualsiasi impianto moderno di risalita sciistica, Stesi ha pensato di disporre nel magazzino di Linpack Packing alcuni varchi di conta. Cuore pulsante del progetto, l’adozione di etichette RFID.
Etichette RFID, l’inventario giacenze si fa easy
Ed ecco così nascere la soluzione semplice e perfetta per un problema complesso, quello dell’inventario giacenze. I costi (bassi) odierni di un’etichetta RFID cartacea si sposano perfettamente con la necessità di contenere i costi, di cui si diceva.
In pratica, semplificando al massimo, la soluzione con i varchi funziona così: ogni unità di carico, a sua volta composta da x pezzi (le vaschette), viene etichettata con RFID. Nella fase di picking l’operatore non deve fare nulla, se non depositare ciò che ha prelevato su un’unità di prelievo; la quale, a sua volta, verrà caricata su un carrello. Quando quest’ultimo passa attraverso i varchi, avviene la conta, in maniera completamente automatica e senza l’intervento di nessun essere umano: l’operatore che guida il carrello non se ne accorge. O quasi.
Inventario giacenze tramite RFID, l’importanza della connessione
Per realizzare l’inventario giacenze tramite varchi e RFID, occorre considerare alcuni dettagli tecnici. Va detto che a interfacciarsi sono dispositivi di natura diversa: gli operatori si muovono a bordo del muletto con un terminale di radiofrequenza in mano; tale dispositivo è accoppiato/associato/connesso al carrello il quale, a sua volta, dialoga con il varco. Le letture effettuate dal varco sono visibili real time sul terminale, esattamente come avverrebbe nel caso in cui fosse l’operatore a procedere alle smarcature manuali. Per assurdo – ma non troppo – se tutto quanto presente in magazzino fosse etichettato con RFID, sarebbe possibile, facendo un giro, con un dispositivo di lettura RFID montato sul carrello, nelle diverse corsie, fare l’inventario giacenze di tutto il magazzino in pochissimo tempo e restando comodamente seduti.
E se il varco, per qualsiasi motivo, non dovesse funzionare? Nulla di irreparabile, perché si può procedere senza intoppi “alla vecchia maniera”: sarà l’operatore a leggere i colli.
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