La logistica, e di conseguenza il suo cuore pulsante, ossia il WMS, sono in costante evoluzione. E pertanto, se si opera in questo affascinante mondo, è bene iniziare a familiarizzare con due delle componenti che ne governano – o meglio ne governeranno – i nuovi trend, ossia l’Analytics e soprattutto l’Internet of Things, (IoT). Con il primo termine s’intende l’introduzione di sistemi in grado di sfruttare il patrimonio dei dati operativi per l’estrazione di informazioni utili nel processo decisionale. Con il secondo, invece, si presuppone l’utilizzo (peraltro sempre più massivo, seppur ancora agli albori) di dispositivi collegati in rete capaci di dialogare tra loro e con l’ambiente che li circonda. L’argomento sembra ostico, ma in realtà semplificherà la vita di chi nella logistica lavora. Vediamo nel dettaglio.

WMS e IoT, gli oggetti sono attivi

La sempre maggiore diffusione della connettività wireless permette oggi qualcosa che fino a qualche anno fa era dalla maggior parte delle persone inimmaginabile: gli oggetti intelligenti – dunque capaci di connettersi con la rete – possono interagire con l’ambiente e possono comunicare con il sistema informativo principale o, anche, direttamente con altri oggetti intelligenti. In pratica, sull’IoT – letteralmente internet delle cose – si basa tutta l’automazione dei magazzini – carrelli autonomi che dialogano tra loro (e con il cervello centrale) e pertanto sono in grado di smistarsi il lavoro, di darsi precedenze al fine di evitare le collisioni, ecc. – ma anche la guida autonoma, in cui il veicolo dialoga con l’infrastruttura, con gli altri veicoli, con i semafori e con i cartelli stradali.

Il dato nell’IoT del WMS

Nell’ottica dell’IoT sono due i temi che potranno fare la differenza per lo sviluppo consistente di entrambi i sistemi. Si tratta del dato (o meglio del Big Data) – che diventa sempre più prezioso e centrale – e della connettività. Senza connettività – ma, anche – senza una connettività sicura, l’IoT è di fatto squalificato, perché senza rete wireless gli oggetti intelligenti non possono interagire tra loro e con l’ambiente. Si sta parlando di una connettività “seria” – il tema del 5G – perché è inimmaginabile il numero di dati (Big Data) che in un istante vengono scambiati tra gli oggetti e il “cervellone”. Le sfide per il prossimo futuro sono dunque queste: le reti sicure e stabili e la gestione di (incredibili) masse di dati.

Oltre l’IoT: analytics digitali per il WMS

La digitalizzazione della logistica non riguarda solo l’IoT, ma si può espandere a tutta l’area degli Analytics aziendali. Purtroppo, le imprese che hanno scelto di digitalizzarsi sono ancora molto poche: secondo le statistiche ufficiali dell’ISTAT riferite al 2018, solo il 5 per cento possiede un alto livello di digitalizzazione, il 16 per cento ha un profilo digitale sostanzialmente orientato al web, il restante 79 per cento ha un basso profilo tecnologico. Ma questo scenario potrebbe cambiare molto velocemente, perché l’ingresso nelle aziende del personale nativo digitale, nonché il bombardamento continuo a base di Industry 4.0, stanno iniziando a generare i primi risultati.

I vantaggi di WMS, IoT e Analytics digitalizzati

Se si sposa la digitalizzazione – e dunque l’Analytics – i vantaggi sono immediati. In pratica, infatti, si tratta di un sistema che supera i limiti dei “vecchi strumenti”, per esempio la staticità dei report o la macchinosità (ma anche la personalizzazione) dei fogli di calcolo. Sì, perché l’Analytics permette di dare risposte puntuali, univoche e sicure a una serie di quesiti, anche complessi e articolati, in pochissimo tempo. “Che tipo di modalità di pagamento è stata concordata per questo cliente?” “Che rapporto esiste tra i costi delle spedizioni di peso inferiore a 100 kg e quelle di peso superiore o pari a 100 kg?”, sono solo alcuni esempi di quesiti che troveranno una risposta precisa in pochi istanti, senza che il personale debba consultare documenti oppure cimentarsi in complicati calcoli.

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