Un esempio di automazione a trecentosessanta gradi, brillante e non banale, arriva da Incold, gruppo Arneg, azienda che produce celle frigorifere a Rovigo. Un’automazione complessa, che non riguarda solo il magazzino o una semplice linea ma che, grazie ai software di Stesi e all’esperienza degli altri partner che hanno dato vita alle scaffalature e all’impianto, risolve tre ordini di problemi: l’automazione del magazzino, l’automazione della composizione dell’ordine e l’automazione dell’unità di spedizione.
La tipologia di produzione delle celle frigorifere è modulare, il che significa che il prodotto viene assemblato con la stessa logica di quanto accade per i mobili componibili: vengono prodotti i diversi componenti e viene composto l’ordine, in modo che poi possano essere utilizzati per le diverse configurazioni. Si tratta di un impianto che ha già qualche anno alle spalle, ma senza dubbio all’avanguardia: basti pensare che l’automazione permette di fare in un’ora quello che gli operatori farebbero in una giornata di lavoro. Il tutto in un solo click e in totale sicurezza.
L’automazione perfetta grazie a traslo e cantilever
Primo elemento dell’automazione è il traslo che serve il magazzino, il quale ha il compito di prelevare e depositare autonomamente i carichi. Per via del prodotto in questione, è stata scelta una scaffalatura industriale di tipo cantilever, ideale per i carichi lunghi, poiché composta da celle a dimensione variabile, il che permette di depositare oggetti con lunghezze differenti. All’interno del magazzino, naturalmente, sono contenuti tutti i componenti utili a dare vita alle celle frigo. Quando arrivano gli ordini dei clienti, l’automazione alla base del magazzino provvede a prelevare le componenti che servono: ciascuna unità di carico preleva uno specifico componente. Ed è qui che l’automazione dà il meglio di sé: perché è chiaro che se si potessero mettere insieme più ordini, raggruppandoli con un criterio a scelta – per esempio data di consegna, zona o altro, per il sistema è ininfluente – l’efficienza dell’impianto raddoppierebbe. E pertanto, per sveltire tutto il processo, a valle del sistema automatico è stato predisposto un sistema cartesiano.
Il sistema cartesiano a valle dell’automazione
Il sistema cartesiano in questione è composto da un numero finito di postazioni (20): nella pratica, ogni postazione rappresenta un pallet di spedizione destinato ad un cliente. Di fatto, il sistema cartesiano consiste in due carroponti che scorrono in alto nelle due dimensioni, x e y. L’automazione non fa altro che portare gli elementi che compongono un pallet ordine specifico nella postazione a esso assegnata. Il cartesiano posiziona, in una sequenza prestabilita, elementi di varie dimensioni su ogni strato dei pallet ordine, eseguendo l’ottimizzazione 2D degli strati stessi. Finite le movimentazioni, in ciascuna postazione si troverà tutto quanto utile a evadere i singoli ordini in questione.
Ma c’è ancora un tassello importante, che fa di questo impianto un esempio di automazione realmente all’avanguardia. Come può un’automazione comporre il bancale in maniera intelligente e sicura senza fare danni? In altre parole, come fa a riproporre, in chiave automatica, quello che l’operatore farebbe in base alla sua esperienza? Un problema complesso, che qui è stato risolto in pochi click.
Da un giorno a un’ora
È questo l’aspetto più complesso: sostituire l’esperienza dell’uomo con un algoritmo. Il bancale, infatti, oltre a essere stabile – deve quindi essere valutata la sovrapponibilità dei colli – deve anche rispettare l’indice di fragilità di ciascun componente. Con un algoritmo è stato risolto il problema, e dunque i bancali vengono composti con tutti i crismi. E l’operatore? Come è giusto che sia in tempi di logistica moderna ed efficiente, smette di fare fatica fisica e si dedica a coordinare l’impianto: tramite un display, e con un solo click, lancia le liste di prelievo che gli interessano. Dopo poco i pallet sono pronti: in pratica l’automazione permette di fare in un’ora quello che, se fatto dall’uomo, richiederebbe un giorno intero. Le ricadute sul risparmio di tempo e di costi sono evidenti anche perché, ciliegina sulla torta, l’impianto necessita di pochissima manutenzione/assistenza.
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