Cosa c’entra Microsoft con la logistica? Semplice: computer palmari, veicolari e indossabili rappresentano un vero must per tutte le aziende desiderose di massimizzare la produttività delle operazioni di magazzino: dalla ‘semplice’ lettura di un codice a barre fino ad applicazioni più evolute basate sul GPS o sulla fotocamera del dispositivo, il terminale portatile è ciò che, di fatto, semplifica e abbatte l’incidenza degli errori in tutte le fasi della logistica di magazzino, dal ricevimento delle merci alla gestione dell’inventario, dal prelievo alla spedizione.

Lo scenario dei servizi Microsoft per la logistica

Per decenni, Microsoft ha dominato il panorama dei sistemi operativi dei terminali portatili, in particolare con Windows CE e Windows Embedded Handheld, la cui versione 6.5 venne rilasciata nel 2010 e si è presto imposta come standard de facto per questo tipo di dispositivi. Nonostante tutta l’evoluzione successiva, compreso l’arretramento di Microsoft dall’universo mobile e la rapida ascesa di Android e iOS, larga parte dei terminali ancora oggi in uso nei sistemi logistici e produttivi è basata su sistema operativo Microsoft, che nel corso degli anni ha sempre garantito aggiornamenti costanti. Tra il 2019 e l’inizio del 2020, però, la situazione è cambiata radicalmente: in particolare, dopo Windows CE e Windows Embedded 6.0, il 14 gennaio 2020 Microsoft ha terminato il supporto per Windows Embedded Handheld 6.5, e questo rappresenta per i CIO e gli IT manager un problema non da poco, che va affrontato e gestito per tempo.

Fine supporto Microsoft e logistica

Non c’è quasi bisogno di spiegare quanto possa essere penalizzante per un’azienda continuare a basare le attività di logistica di magazzino e centri di distribuzione su terminali con sistema operativo obsoleto. Ovviamente i dispositivi continuano e continueranno a funzionare, ma l’assenza di supporto e, soprattutto, di patch critiche di sicurezza pone enormi rischi che gli imprenditori non possono permettersi di correre. Anche se il sistema funziona alla perfezione, le aziende devono adottare un approccio proattivo, consultare i propri fornitori e aggiornarsi il più in fretta possibile. Lo stesso discorso vale per chi, ora, sta acquistando un prodotto nuovo: bisogna fare attenzione di non portarsi in casa un device che non è più supportato.

La logistica da Microsoft ad Android (o a Apple?)

L’ipotesi in assoluto migliore è valutare il passaggio ad Android, il sistema operativo che, poco per volta, ha conquistato il mercato mobile insieme ad iOS ma che, rispetto alla controparte di Apple, trova frequente applicazione anche in ambito logistico e di produzione. Il principale vantaggio di Android, oltre logicamente al supporto da parte di Google, consiste nella user experience estremamente familiare, poiché le dinamiche d’uso sono analoghe a quelle dello smartphone che si usa tutti i giorni. Questo, oltre ad abbattere l’incidenza degli errori, accelera a dismisura il processo di apprendimento dello strumento e delle sue applicazioni.

Fine di Microsoft nella logistica, come fare la migrazione?

Per quanto concerne la migrazione, affidarsi a un fornitore competente ed esperto è un aspetto determinante per minimizzare, e spesso azzerare, i disagi provenienti dal cambio di sistema di logistica di magazzino. Il processo, infatti, è tutt’altro che banale, ma è parimenti fondamentale assicurarne un’esecuzione fluida e priva di intoppi: si va dalla scelta dei nuovi terminali allo sviluppo delle app e delle customizzazioni, ma senza dimenticare un’ampia sessione di test e di formazione per gli utenti finali, che come detto può essere piuttosto breve per via dell’impiego di Android.

Stante la cessazione del supporto Microsoft, il passaggio ad Android è dunque una tappa importante – e pressoché obbligata – per tutte le aziende che non vogliono correre rischi e, magari, approfittare del cambiamento per passare a dispositivi più evoluti ed efficienti, trasformando un “male necessario” in un’importante opportunità.

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