L’ottimizzazione del magazzino è da tempo un tema centrale nel settore logistico, ma occorre analizzare nel dettaglio che cosa si intende. Di sicuro l’ottimizzazione – degli spazi, dei tempi, delle risorse, dei costi – dovrebbe sempre tradursi in maggiore produttività, ma circoscrivere la questione al solo perimetro dell’efficienza sarebbe riduttivo. Sì, perché se si opta per l’ottimizzazione, non si può non prendere in esame anche il tema della sicurezza. Ma magazzino più produttivo significa sempre magazzino con alti standard di sicurezza?  

La risposta naturalmente non è scontata e nemmeno univoca: se il magazzino ottimizzato è un magazzino connesso, in cui il dialogo tra oggetti e persone è continuo, allora sì, il più delle volte si tratta di un magazzino al tempo stesso produttivo e sicuro. Ma per rendere un magazzino connesso e automatico si devono fare degli investimenti. Occorre quindi ri-progettarlo partendo da zero? 

Ottimizzare il magazzino significa ripartire da zero?

A meno che non si tratti di una situazione davvero compromessa, un magazzino può trasformarsi in un magazzino connesso senza che si butti via anche quello che c’è di buono. Grazie, infatti, a dei software indipendenti, i quali tra l’altro hanno il vantaggio di avere un buon rapporto qualità/prezzo, si possono infatti creare connessioni tra i sistemi informativi già esistenti e dispositivi automatici o semi-automatici che permettono alti livelli di efficienza e di sicurezza.

In altre parole, per ottimizzare un magazzino rendendolo più produttivo e più scuro si possono salvare WMS, ERP, MES esistenti integrandoli con sistemi in grado di abilitare le connessioni tra sistemi informativi già in uso, ed elementi (nuovi o preesistenti) che permetteranno di raggiungere l’efficienza desiderata: sistemi di geo-localizzazione sulle macchine, AGV (Automatic Guided Vehicle), sistemi di movimentazione, dispostivi di radio-frequenza o, anche, magazzini automatici. In termini ancora più semplici, si conservano i software a cui l’azienda è già abituata e su cui ha già investito, e si provvede ad automatizzare o semi-automatizzare il magazzino: la connessione con sensori, device e sistemi automatici rende infatti l’impianto più produttivo e, anche, più sicuro.  

Perché un magazzino automatizzato è più sicuro?

Un magazzino provvisto dei sistemi citati, oltre ad essere più efficiente, è più sicuro per una serie di motivi. In primo luogo, perché i sensori e i dispositivi di allarme contribuiscono in maniera attiva a prevenire incidenti e collisioni tra macchine e tra uomo e macchina. È il classico caso del carrello in movimento che deve svoltare in una corsia del magazzino. Se non è connesso e non è dotato di sensori, il carrello viaggia alla cieca, non sa se incontrerà altre macchine o persone sul suo cammino.

La sicurezza di quel carrello, quindi, è totalmente affidata all’attenzione dell’operatore, alla sua abilità di guida, alla tempestività dei suoi riflessi nel caso si dovessero verificare situazioni impreviste e improvvise. Ma se lo stesso carrello dovesse essere connesso con il resto del magazzino, e magari dotato di sensori di allarme che ne segnalano la presenza, il livello di sicurezza del magazzino, vien da sé, risulterebbe essere decisamente più alto.  

Automatizzare si può 

Adottare sistemi automatici e semi-automatici porta anche altri vantaggi: per esempio si sgrava l’uomo da tutte quelle operazioni ripetitive e talvolta alienanti – dunque potenzialmente pericolose – permettendo così di assegnare agli operatori mansioni e attività più appaganti, a tutto vantaggio della produttività. L’automazione del magazzino in chiave 4.0 si traduce in aumento immediato dell’ottimizzazione dei tempi e dei costi, ma anche in una maggiore sicurezza per gli operatori e tutto ciò che abita l’impianto.

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