Gestire ordini personalizzati e variegati sta diventando una delle maggiori sfide a cui deve rispondere la logistica, anche per via della sempre maggiore diffusione dell’e-commerce. Sì, perché oltre a una gestione efficace – il prodotto giusto deve arrivare a destinazione nei tempi prestabiliti – vi è anche un importante discorso di efficienza: un magazzino che funziona non spreca tempo e soldi. Il che è facile a dirsi, ma meno a farsi, soprattutto quando i magazzini sono saturi, e soprattutto quando il tempo di percorrenza della merce che li attraversa varia.

Ancor di più se si tratta di e-commerce, e comunque in misura diversa a seconda del magazzino, il nodo cruciale è il picking, comunque sempre sfidante e intensivo per via di diverse ragioni: perché gli ordini sono numerosi, perché gli ordini possono avere dimensioni molto diverse tra loro, perché le referenze sono tante e i codici sono numerosi. Gestire gli ordini personalizzati è quindi molto gravoso, e lo è ancor di più se lo si vuole fare senza sprechi. Come fare per risolvere il problema?

È il picking a fare la differenza

La riuscita della gestione degli ordini personalizzati e senza sprechi si gioca sul campo del picking, ossia sulla procedura che maggiormente incide sulla velocità di evasione degli ordini e sulla loro precisione. Il picking, è noto, è di certo l’azione più dispendiosa in termini di tempo e di denaro, è la voce di costo del magazzino che spicca sempre rispetto alle altre, poiché è l’operazione che impegna, per tanto tempo, personale e macchine. La buona notizia, però, è che il picking si può ottimizzare. Come? Rendendolo un processo snello, efficiente e scevro dagli errori. Per arrivare a questo risultato, il primo passo che si deve compiere è di analisi: qual è la modalità di picking che meglio si adatta a un certo magazzino? L’obiettivo è mettere gli operatori (e le macchine) nella condizione di elaborare un ordine in un solo passaggio, senza fasi intermedie: dal prelievo all’imballaggio, abolendo gli altri step.

Gestire ordini personalizzati: stoccare con criterio

Gli ordini, si diceva, sono composti da oggetti che possono essere anche molto diversi tra loro per dimensioni, tipologia, indice di fragilità. Lo spazio, in magazzino, non è mai abbastanza: si può stoccare in altezza, è vero, ma gestire ordini personalizzati e variegati senza sprechi significa anche salvaguardare la sicurezza degli operatori e ottimizzare il lead time. Dunque, il magazzino va organizzato con una logica, le merci vanno stoccate secondo determinati criteri: meglio la filosofia Fifo (first in – first out) o quella Lifo (last in – first out)? Dipende: in linea di massima le merci più richieste devono essere facilmente reperibili. Occorre, quindi, conoscere nel dettaglio – numeri e KPI alla mano – le previsioni di ordini e l’indice di rotazione della merce. Un altro punto fondamentale: gli addetti e le macchine devono percorrere distanze brevi, per non sprecare tempo.

Gestire ordini personalizzati, la tecnologia in aiuto

Shuttle che operano negli scaffali, flotta dei carrelli che si muove secondo una data regia – ottimizzando così i flussi – operatori che non sono costretti a scendere dalle macchine, in modo da guadagnare tempo, sono solo alcune soluzioni per gestire ordini personalizzati e variegati. Gestire ordini personalizzati senza sprechi non significa avere magazzini del tutto autonomi: spesso accade che l’optimum si ottenga con la commistione di tecnologia 4.0 e operatori, che lavorano nello stesso spazio, convivendo pacificamente, grazie al coordinamento del WMS. Il lavoro dell’operatore può essere agevolato da sistemi vocali, oppure grazie alle luci (pick-to-light): diverse tecnologie possono anche coesistere, ma il ragionamento deve essere fatto caso per caso. Prima ancora di scegliere la tecnologia che agevola il picking, meglio decidere la tipologia di prelievo: si procede per singolo articolo oppure meglio il groupage? Dipende: anche perché, tra le altre opzioni, si può scegliere di ottimizzare i prelievi ragionando per singole zone.

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