In futuro le supply chain non saranno lunghe e stabili come in passato. Per questo fondamentale sarà tenerle sotto costante controllo in un’ottica di stabilità e agilità, per reagire a cambiamenti improvvisi e inattesi. Le aziende dovranno essere in grado di simulare un ampio ventaglio di scenari e analizzarne e comprenderne i risultati.
Inoltre è necessario comprendere in modo chiaro la propria supply chain e adattare costantemente i processi al fine di trarre i massimi benefici dalle nuove tecnologie (in termini di automazione, robotica, intelligenza artificiale e analisi dei dati), dalle strutture di costo in cambiamento, dall’evoluzione dei gusti dei consumatori e dai nuovi rischi sociali, economici e ambientali. 

È sicuramente importante, come base di partenza, disporre di un WMS (Warehouse Management System) integrato ed evoluto, oltre che scalabile, ma occorre anche rivedere gli assetti della supply chain per ridurre i costi gestionali lungo tutta la catena della fornitura, possibilmente dall’analisi strategica alla fase esecutiva, se si vogliono concretizzare e mantenere le opportunità di miglioramento lungo l’intera supply chain.

Strategie e strumenti per i costi della supply chain 

Fondamentale è essere in grado di sostenere l’intero percorso di miglioramento della supply chain dei clienti, dall’analisi strategica all’esecuzione, dall’identificazione di opportunità specifiche alla concretizzazione e al monitoraggio dei benefici ottenuti, alla consulenza ai servizi gestiti su base continuativa. 

Importante è inoltre avvalersi di una serie di strumenti e dotazioni tecnologiche, tra cui un sistema diagnostico per la supply chain, di soluzioni di visualizzazione della logistica e delle giacenze nonché di un’ampia suite di strumenti integrati. L’esperienza ha dimostrato che si possono raggiungere risultati straordinari da una rivisitazione strategica della supply chain.
Vantaggi anche d’ordine economico potrebbero venire da una revisione organizzativa della attività produttiva o commerciale, dopo le esternalizzazioni degli anni passati. 

L’ecosistema degli acquisti e della supply chain è diventato sì molto efficiente negli ultimi 20 anni ma al prezzo di una crescente complessità e di una potenziale minore agilità che potrebbero rivelarsi uno svantaggio. Ad esempio: 

  • La stratificazione della supply chain è aumentata, a discapito della trasparenza 
  • La gestione just in time è diventata sempre più diffusa, riducendo al minimo i margini di errore 
  • La pianificazione delle vendite e degli ordini (S&OP) è diventata più accurata, limitando la capacità di gestire gli imprevisti 
  • La gestione del magazzino, a sua volta, è diventata più integrata. 

Tenere i costi della supply chain sotto controllo in 3 passi 

In altri termini le imprese devono prepararsi a investire tempo ed energia per rivalutare in maniera critica le proprie catene di fornitura, ponendo l’accento sulla capacità di ripresa e sull’agilità. A monte, però, deve esserci uno sforzo coordinato per rimettere in moto tutta la supply chain- 

Questa riorganizzazione deve permeare l’intera azienda, e ciascuna funzione deve aver ben chiaro come il proprio ruolo si relaziona con quello degli altri. Ci sono almeno tre step da osservare, per tenere sotto controllo i costi della supply chain: 

  • I team vendite devono collaborare più strettamente che mai con i clienti per prevedere la domanda e ottenere impegni precisi rispetto a che cosa verrà acquistato e in quali quantità, per successivamente riferirlo alla funzione Procurement. 
  • Gli acquisti devono rivalutare la base di fornitura per ottenere il meglio da essi, non solo a livello di costi e cassa ma anche dal punto di vista della stabilità, dell’affidabilità e dell’innovazione, promuovendo sempre un rapporto di partnership. 
  • La funzione supply chain dovrà rielaborare, come prima detto, modelli dettagliati per il magazzino, i tempi di consegna, le rotte, e molti altri parametri.

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