Mai prima d’ora la catena di approvvigionamento alimentare ha richiesto una così raffinata orchestrazione di risorse, tecnologie e strategie per soddisfare le crescenti esigenze di una popolazione mondiale in continua espansione. Da sempre, ma ancor più a seguito del successo dei food e-commerce emersi con prepotenza nel 2020, la logistica alimentare si caratterizza per complessità e peculiarità uniche. Dalla produzione all’approvvigionamento attraverso le varie tappe intermedie, la supply chain alimentare obbliga infatti a tutta una serie di attenzioni legate all’igiene e alla sicurezza, fondamentali per preservare la qualità e freschezza dei prodotti che così tanto rendono unico il Bel Paese. 
Ed ecco che tracciabilità, trasparenza e conformità normativa si trasformano per la filiera alimentare in vincoli da rispettare dall’inizio alla fine della supply chain. Senza dimenticare uno dei requisiti base della logistica: l’efficienza. Ma come poter mantenere saldo il controllo su tutti questi aspetti? È naturale che un ruolo di primo piano spetti alla tecnologia e, in particolare, ai Warehouse Management Systems. 

La logistica alimentare: una panoramica 

Prima di addentrarci nell’argomento, è utile qui iniziare con una panoramica sul mondo della logistica alimentare e sulle sue caratteristiche chiave. 

Con logistica alimentare facciamo riferimento a quel complesso sistema di gestione che comprende la pianificazione, l’organizzazione e il controllo dei flussi di materie prime, prodotti alimentari e bevande lungo tutta la supply chain, dalla produzione al consumo finale. O, potremmo dire, dalla fattoria alla tavola. 

Naturalmente, la complessità della logistica dei generi alimentari si lega al suo oggetto: bevande e prodotti alimentare deperibili e che, in quanto tali, rendono necessaria una particolare tempestività e il rispetto di rigide regole igienico-sanitarie pensate per mantenerne salda qualità e freschezza. 

Tenendo conto di quanto detto apparirà evidente che tra gli aspetti cruciali della logistica dei prodotti alimentari rientra da un lato la gestione delle scorte, che dev’essere tale da evitare sprechi quanto evitare carenze, e dall’altro la tracciabilità. Poter tracciare infatti il percorso di ogni prodotto lungo l’intera catena è fondamentale per poter agire con prontezza in caso di problemi di sicurezza alimentare.  

Oggi più che mai, la logistica alimentare ha sentito l’esigenza di far proprio un ulteriore aspetto chiave: la sostenibilità. Ecco perché, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale, sempre maggior attenzione viene dedicata all’ottimizzazione dei trasporti, all’imballaggio e allo smaltimento dei rifiuti. Un’operazione, questa, che richiede una stretta collaborazione tra i vari attori della filiera, tra cui i produttori, i distributori, i trasportatori e i rivenditori. 

Le criticità della logistica alimentare 

Come abbiamo anticipato, per natura la logistica dei prodotti alimentari presenta tutta una serie di complessità. Elencarle tutte sarebbe impossibile, ma basti sottolineare che il loro denominatore comunica coincide con il tema della sicurezza alimentare: i processi devono essere verificati, validati, tracciati e certificati in coerenza con la normativa. 

Potremmo concludere che per la logistica alimentare è tutta questione di spazio e tempo. 

Lo stoccaggio dei prodotti alimentari 

Lo stoccaggio dei prodotti alimentari riveste una cruciale importanza nell’assicurare la loro conservabilità. Si tratta non soltanto di mettere in atto una serie di buone pratiche di conservazione della merce ma anche di adottare particolari accortezze nella loro movimentazione, così da garantirne, oltre la freschezza, anche la tracciabilità.  

Nell’ambito della logistica alimentare, la gestione di prodotti deperibili richiede quindi un layout di magazzino conforme alle normative di igiene e qualità, con temperature controllate. La scelta delle scaffalature e il loro materiale, il posizionamento della merce e le caratteristiche dei macchinari che possono o non possono essere utilizzati all’interno del magazzino dipendono direttamente dal codice HACCP, acronimo di Hazard Analysis Critical Control Points. HACCP presenta infatti le regole di base da seguire per la corretta conservazione degli alimenti, freschi o confezionati. Infatti, anche i carrelli (leggi qui per approfondire il tema dei carrelli trilateriali) che si usano per il trasporto delle merci all’interno del magazzino sono regolamentati per garantire la salubrità degli spazi.   

Ma lo spazio è una variabile importante anche nei trasporti: i viaggi e i carichi devono essere ottimizzati, perché le consegne devono essere efficienti economicamente e ambientalmente, soprattutto se si ha a che fare con la GDO, la quale richiede un elevato livello di efficienza operativa, ma anche il contenimento dei costi logistici (spazio, mezzi, persone).  

Oggi, per poter mantenere il massimo controllo su tutti questi aspetti e l’efficienza operativa, l’automazione, la razionalizzazione dei flussi e il tracciamento dei lotti sono elementi chiave. 

La gestione delle scorte 

La logistica di magazzino deve naturalmente tenere costantemente in considerazione variabili come le temperature di conservazione dei prodotti e, naturalmente, le date di scadenza. Ecco perché la gestione delle scorte si affianca al monitoraggio continuo con l’obiettivo di raggiungere all’interno del magazzino il perfetto equilibrio nelle scorte. Un equilibrio, ben intesi, che può essere raggiunto solo quando il magazzino è in grado di evitare sia la carenza di scorte, che potrebbero portare a interruzioni nell’approvvigionamento, sia l’eccesso di scorte, che comporterebbero invece un maggior rischio di deperimento dei generi alimentari in questione.     

In questa dinamica, il fattore tempo assume una notevole rilevanza. Non solo è cruciale per la gestione del magazzino e la salvaguardia dei prodotti deperibili, ma anche per soddisfare le richieste di consegne rapide e puntuali. Questa esigenza si accentua nell’era dell’e-commerce, dove la celerità nelle consegne è un fattore di successo. La gestione ottimale delle scorte, quindi, non solo preserva la qualità dei prodotti, ma consente anche di adattarsi alle sfide moderne e alle esigenze mutevoli del mercato. 

La logistica alimentare ai tempi degli e-commerce 

Come abbiamo anticipato in apertura, il 2020 è stato un anno particolarmente significativo per il commercio elettronico. L’insorgere dell’emergenza coronavirus e il conseguente lockdown hanno infatti portato alla ribalta il mondo degli e-commerce, rendendo il commercio online una prassi comune anche per quei settori che fino ad allora non lo avevano ancora sperimentato, food & beverage compreso. 

Per conoscere al meglio questo fenomeno, ecco una serie di dati interessati portati alla luce dall’osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano. Secondo quanto emerso, prima della pandemia gli italiani compravano sul web principalmente biglietti aerei, vestiti, libri, articoli per la casa, giocattoli, strumenti di informatica: fatto 100 il valore dell’e-commerce italiano, al food era riservato uno scarso 5%.
Dal 2019 al 2020, le abitudini di acquisto degli italiani sono variate al punto da far registrare all’app Uber Eats, una piattaforma di consegna cibo a domicilio, un valore degli acquisti 55 volte più alto rispetto l’anno precedente. Sempre nel 2020, il numero di market, minimarket e negozi di generi alimentari presenti sulla piattaforma Uber Eats, in Italia, è triplicato. 

Una cosa è certa: la pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza il valore, i limiti e le potenzialità del settore, che trova da un lato la necessità di una filiera resiliente, flessibile e in grado di garantire sicurezza dei prodotti e degli approvvigionamenti, dall’altro consumatori che si aspettano l’efficienza e la velocità proprie dei colossi dell’eCommerce, anche nel settore food. 

Il digitale a supporto della logistica dei generi alimentari 

Secondo l’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano, le tecnologie digitali hanno un grande impatto positivo sull’efficienza e l’efficacia dei processi di logistica alimentare, a cominciare dalle ricadute sulla tracciabilità. 

Già nel 2019 l’Osservatorio rilevava che: 

  • il 30% delle aziende che hanno adottato soluzioni digitali di tracciabilità hanno riscontrato una riduzione degli errori di inserimento dei dati e del rischio di manomissione  
  • il 27% del campione ha notato una diminuzione dei costi richiesti all’attivazione delle procedure di rintracciabilità 
  • il 21% ha riconosciuto un risparmio di tempo per la raccolta dei dati.

Ma non solo. Secondo quanto rilasciato dall’Osservatorio, anche i processi e le relazioni nella supply chain beneficiano delle soluzioni digitali soprattutto per quanto riguarda i costi di gestione delle scorte (15%), la riduzione degli sprechi alimentari (14%) e il consolidamento dei rapporti di filiera (13%). Il 13 per cento delle aziende ha anche riscontrato un aumento delle vendite, mentre il 14 per cento ha evidenziato la necessità di puntare su soluzioni per migliorare i processi di certificazione. 

Le soluzioni digitali intervengono principalmente nei processi di gestione del dato, dall’identificazione fino alla trasmissione, passando per l’acquisizione registrazione, analisi, integrazione. 

Il sistema a lotti 

Nella logistica alimentare che ha a che fare con prodotti deperibili, la gestione a lotti emerge come metodo ideale per garantire un flusso puntuale. Organizzare le merci in base ai lotti di produzione e lavorazione, etichettandole con codici univoci contenenti informazioni quali origine e data di produzione, permette infatti un’efficace gestione interna e un più semplice tracciamento della merce. 

La gestione a lotti fornisce un livello elevato di dettaglio nell’identificazione delle merci, agevolando l’allocazione, lo stoccaggio e il prelievo. Applicando la logica FiFo (First in First out) la prima unità di carico posizionata sullo scaffale è anche la prima ad essere prelevata, così da assicurarsi l’invio dei prodotti deperibili con data di scadenza più vicina. 

Organizzare il magazzino alimentare in lotti consente insomma di: 

  • sfruttare al meglio gli spazi e disporre la merce nel modo più opportuno 
  • velocizzare le operazioni di movimentazione
  • garantire la tracciabilità della merce e degli ingredienti
  • semplificare la gestione degli ordini 

I software per la logistica alimentare 

L’evoluzione della logistica alimentare ha portato all’implementazione di soluzioni avanzate per gestire gli stock deperibili e ad alta rotazione nei magazzini. L’ottimizzazione delle risorse e la riduzione dei tempi di stoccaggio sono diventati imperativi, e i software rappresentano un pilastro fondamentale in questo contesto. 

I WMS, i software di gestione magazzino come Silwa®, coordinano tutte le attività, dalla ricezione delle merci alla preparazione degli ordini, ottimizzando il flusso di lavoro. Basti pensare, solo per fare un esempio, ai dispositivi di assistenza al picking come il pick-to-light che ottimizzano le operazioni degli operatori riducendo gli spostamenti e minimizzando gli errori. Fattori, questi, fondamentali anche per una maggior sicurezza all’interno dei magazzini. 

Allo stesso tempo, i software di gestione offrono maggiore precisione nella conservazione degli alimenti deperibili monitorando temperature di stoccaggio e scadenze. 

Logistica alimentare, tracciabilità garantita 

Ricapitolando, nella filiera alimentare, forse mai come in nessun’altra, un ruolo di primo piano lo riveste la tracciabilità.  

La tracciabilità, va sottolineato, oltre a essere un atto dovuto per via della normativa cogente, è anche un elemento che sta molto a cuore a tutti gli attori della filiera, dal produttore fino al consumatore finale.  

Pertanto, per riprogettare la logistica alimentare è necessario un approfondito know-how del processo, proprio per garantire, tramite soluzioni informative, la tracciabilità del prodotto.  

A supporto di questa esigenza vi è la tecnologia: secondo l’Osservatorio Smart Agrifood, le soluzioni digitali per la logistica alimentare si possono suddividere oggi in due filoni: 

  • Quelle tradizionali, che trasformano il dato in digitale, ma richiedono ancora un importante contributo umano. Tra queste, le più diffuse sono le piattaforme software per registrazione, integrazione ed elaborazione del dato (62%), seguite da soluzioni che combinano strumenti hardware e software (30%) e da strumenti hardware come sensori IoT e lettori codici a barre (8%).  
  • Quelle più avanzate, che utilizzano RFID (Radio-Frequency Identification, 20%), Cloud (19%), Big Data Analytics (14%) e i sensori IoT (10%). 

In breve, la supply chain del settore alimentare presenta sfide come la gestione del freddo o la scadenza dei prodotti, che ad oggi non possono che essere affrontate attraverso la digitalizzazione e automatizzazione dei flussi. Perfetta gestione delle scorte, movimentazione ottimizzata della merce, sicurezza nel magazzino e veloce gestione degli ordini sono ormai dei fattori ai quali non è possibile rinunciare. Se sei alla ricerca di una soluzione tecnologica capace di massimizzare la produttività e l’efficienza del tuo magazzino, contattaci! 

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