Il 2024 si è chiuso con risultati straordinari per Stesi, che ha registrato un incremento del +21% sul fatturato rispetto al 2023 e un ulteriore 15% rispetto al 2022. Numeri che non solo hanno superato ogni più rosea aspettativa di budget, ma che sottolineano come la nostra crescita sia ormai solida e strutturata, ben lontana da dinamiche e circostanze temporanee.
Negli anni passati, il settore è stato di certo influenzato da incentivi importanti, come il Piano Industria 4.0 per le aziende ICT e il Superbonus 110%, che hanno indubbiamente stimolato la domanda. Oggi, però, ci troviamo davanti a qualcosa di diverso: una maturità del mercato che, anche senza il supporto delle agevolazioni, continua a investire con convinzione, nonostante l’incertezza introdotta da normative più recenti, come quelle legate al Piano 5.0.
Un segnale di certo incoraggiante per l’imprenditoria italiana, che sembra ora orientarsi verso una crescita guidata da strategie di lungo termine piuttosto che da meri incentivi finanziari. Che si sia raggiunto ora il punto di svolta tanto atteso?
Il trend positivo degli investimenti ICT
E che il trend sia più positivo che mai lo confermano gli indicatori, che ci regalano motivi concreti per essere ottimisti.
Secondo gli Osservatori Startup Thinking e Digital Transformation Academy del Politecnico di Milano, nel 2025 il budget ICT delle imprese italiane crescerà dell’1,5%. Può sembrare un dato modesto, ma si allinea al trend costante degli ultimi nove anni, anche se leggermente inferiore rispetto al +1,9% registrato nel 2023.
A rappresentare il vero elemento di rottura, però, sarà piuttosto il contributo delle piccole e medie imprese.
Queste realtà, che stanno seguendo l’esempio delle grandi aziende, prevedono aumenti significativi del budget: +3,7% per le piccole imprese e +4% per le medie. La ragione? Sempre più spesso stanno integrando figure dedicate all’innovazione all’interno delle loro organizzazioni, segno di una maturità crescente e di una volontà di investire strategicamente nel futuro.
Crescita straordinaria per WMS, MES e TMS
Le analisi e le ricerche dell’ultimo periodo mostrano uno scenario chiaro: il mercato delle soluzioni WMS (Warehouse Management System), MES (Manufacturing Execution System) e TMS (Transportation Management System) è destinato a crescere in modo significativo. Secondo Mordor Intelligence, questi settori raggiungeranno volumi quasi doppi nei prossimi cinque anni, consolidando il loro ruolo centrale nella logistica, nella produzione e nei trasporti.
- WMS: si stima che il mercato passerà dai 4,66 miliardi di dollari del 2025 a 7,86 miliardi di dollari nel 2030, con un CAGR dell’11%.
- MES: crescerà dai 17,19 miliardi di dollari del 2025 a 27,98 miliardi di dollari nel 2030, con un CAGR del 10,23%.
- TMS: registrerà un aumento da 2,27 miliardi di dollari a 3,47 miliardi di dollari nello stesso periodo, con un CAGR dell’8,92%.
I driver della crescita: specializzazione ed e-commerce
Uno dei principali fattori che spinge il mercato verso questa crescita è la nuova volontà delle aziende di specializzarsi e concentrarsi su ciò che sanno fare meglio. In particolare, molte realtà produttive stanno dedicando sempre più spazio alle attività fondamentali del loro business, come la produzione, delegando la logistica a fornitori esterni specializzati, noti come 3PL (Third Party Logistics).
Questi fornitori, per rimanere competitivi, avranno bisogno di strumenti sempre più sofisticati per garantire un livello di servizio adeguato e rispondere alle esigenze crescenti del mercato.
Un secondo elemento trainante è la crescita costante dell’e-commerce. Contrariamente a quanto si ipotizzava, la spinta data dal Covid non si è arrestata, ma ha continuato a svilupparsi in modo organico. E se c’è una cosa chiara, è che questo segmento richiede strumenti e tecnologie sempre più avanzati, che ben si differenziano da quelli della logistica tradizionale (ne ha parlato qui il nostro Team Leader Giovanni Gallo)
Per rispondere a quali bisogni?
Secondo quanto riportato da Gartner, le principali aree di investimento tecnologico nel prossimo futuro sono duplici.
Da una parte, troviamo tecnologie consolidate come l’analisi dei dati e l’IoT (Internet of Things), che supportano le aziende nel rafforzare processi già avviati. La prima, ad esempio, consente di ottenere una visione chiara e strutturata dei flussi operativi, migliorando la capacità decisionale e ottimizzando i processi. Nel contesto della logistica e della produzione, ciò significa anticipare i picchi di domanda, gestire le scorte in modo più efficiente e ridurre al minimo gli sprechi. La seconda, invece, fornisce dati in tempo reale attraverso sensori e dispositivi intelligenti, permettendo di monitorare costantemente le operazioni e di intervenire rapidamente in caso di anomalie. Una tecnologia, com’è evidente, sempre più essenziale per garantire trasparenza e velocità, aspetti ormai imprescindibili nell’e-commerce.
Dall’altra, emergono nuove soluzioni, come l’automazione avanzata e l’intelligenza artificiale, che stanno rapidamente trasformando il settore. La crescente accessibilità di queste tecnologie le rende sempre più appetibili anche per le piccole e medie imprese, che le utilizzano per affrontare sfide complesse e incrementare la loro competitività. L’automazione avanzata, ad esempio, permette di velocizzare i processi di movimentazione e stoccaggio delle merci, migliorando la produttività senza aumentare i costi. L’intelligenza artificiale, invece, offre strumenti per elaborare grandi moli di dati e ottenere previsioni più accurate, dalla gestione delle scorte al miglioramento dell’esperienza del cliente. Un esempio di eccellenza in questo ambito è Humason, realtà fondata da Stesi e attuale partner tecnologico, che sviluppa soluzioni AI all’avanguardia per migliorare l’efficienza e la competitività delle imprese.
Automazione e robotica nel ruolo di tecnologie trainanti
Tra le tecnologie che stanno rivoluzionando il nostro settore, spiccano i sistemi di automazione e robotica. Venti anni fa, l’utilizzo di un AGV (Automated Guided Vehicle) o di un sistema di movimentazione automatica era un sogno riservato solo alle grandi aziende più visionarie. Oggi, invece, stiamo assistendo a una diffusione sempre più ampia di queste soluzioni, favorita anche dal calo dei costi e dall’aumento della loro accessibilità economica.
Un dato impressionante, ancora una volta fornito da Gartner, prevede che entro il 2030 l’80% delle persone interagirà quotidianamente con robot intelligenti, rispetto a meno del 10% di oggi.
La diffusione di questi sistemi di automazione si integra sempre più spesso con tecnologie basate sull’AI e sui sistemi di visione. Queste soluzioni, che fino a pochi anni fa erano riservate a settori come le banche o il trading finanziario, grazie a enormi infrastrutture e datacenter, sono ora alla portata di molte più realtà. Ciò è reso possibile dalla crescita del modello “as a Service” e dall’incremento della potenza di calcolo dei dispositivi moderni.
Pensateci: molti di voi che stanno leggendo questo articolo lo fanno da uno smartphone che ha una potenza di calcolo migliaia di volte superiore a quella dell’Apollo 11, e che oggi è paragonabile a quella di una lavatrice moderna. Questo salto tecnologico è ciò che rende possibile integrare soluzioni avanzate in settori una volta considerati inaccessibili per complessità o costi.
Il ponte tra mondo fisico e digitale
In che modo il mondo fisico e quello digitale possono essere collegati? La risposta può sembrare semplice, ma la realizzazione pratica è tutt’altro che banale. I sistemi di visione, spesso potenziati dall’intelligenza artificiale, stanno rivoluzionando i processi operativi. Queste tecnologie non solo affiancano, ma in molti casi stanno sostituendo metodi tradizionali come l’identificazione e il conteggio tramite scansione o cicli fisici, offrendo una precisione e una flessibilità senza precedenti.
Oltre a migliorare i processi esistenti, queste soluzioni aprono la strada ai modelli Digital Twin, che stanno trovando applicazione in settori sempre più ampi. A differenza del metaverso, che in molti casi non ha ancora dimostrato un ritorno tangibile sugli investimenti — basti pensare alla riduzione degli investimenti di Meta a partire dal 2023 — i Digital Twin rappresentano un’applicazione concreta e strategica per le aziende.
Questi modelli consentono di creare una replica virtuale di ambienti o oggetti fisici, permettendo alle aziende di simulare e ottimizzare processi complessi in modo dinamico ed efficiente.
Affrontare questa complessità richiede però una collaborazione tra diverse competenze. Ecco perché le partnership solide diventano fondamentali per unire le forze e sviluppare soluzioni realmente integrate e scalabili.
Stesi: Innovazione e strategie per guidare il cambiamento
In Stesi, sappiamo bene che il mercato sta cambiando velocemente e con esso le sfide che le aziende devono affrontare. Per questo ci stiamo concentrando su tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale (AI) e la Business Intelligence (BI). Il nostro obiettivo è chiaro: trasformare i dati raccolti in risorse utili per ottimizzare i processi e prendere decisioni migliori.
Ma non si tratta solo di tecnologia. È fondamentale avere partner solidi, perché affrontare scenari complessi non è un gioco da ragazzi. Grazie alle nostre collaborazioni, su tutte la partnership preferenziale con TMHIT, siamo in grado di sviluppare soluzioni integrate che rispondono alle esigenze reali delle aziende, oggi più che mai in cerca di strumenti affidabili e performanti.
E il futuro? Noi di Stesi abbiamo le idee chiare. Il nostro obiettivo è continuare a evolvere, puntando sulla possibilità di erogare le nostre soluzioni in modalità As A Service, rafforzando le partnership strategiche e integrando sempre di più l’intelligenza artificiale nei processi aziendali. Con un approccio concreto e orientato ai risultati, vogliamo offrire alle aziende strumenti realmente utili per affrontare con successo le sfide di domani.