Il ruolo dei WMS nell’architettura 4.0 delle smart factory è essenziale per trasformare il dato in informazione. Dato e informazione non sono infatti sinonimi l’uno dell’altro. Ma se nel parlare comune si può commettere l’inesattezza di confondere le due parole, utilizzandole in maniera impropria, quando si tratta di WMS corre l’obbligo di non confonderle. Si tratta di una premessa indispensabile, perché nell’era della digitalizzazione, della connettività, della industry 4.0, dove dati e informazioni giocano un ruolo centrale, se non addirittura determinante, occorre essere precisi. Lo scambio di dati e di informazioni nell’era 4.0 è infatti essenziale: l’internet delle cose (IoT) poggia proprio le sue basi sul dialogo continuo e costante tra oggetti, il che può avvenire solo e soltanto con lo scambio continuo e costante di una mole impressionante di dati (e, naturalmente, con una rete solida). Dati che, come si vedrà meglio, per essere utili devono essere tramutati in informazione.

Con la smart factory cambia anche il WMS

Dunque, se dato e informazione sono due concetti diversi, proviamo a definirli. Semplificando al massimo, il dato è un numero noto, ma non ancora elaborato. In pratica, un dato potenzialmente rappresenta la realtà, ma per farlo deve prima essere interpretato. A quel punto, divenuto informazione, potrà dare una descrizione precisa. Un esempio? Un numero qualsiasi, per esempio 300, è un dato che rappresenta una certa realtà. Ma per capire esattamente che cosa voglia rappresentare quel dato, bisogna che diventi un’informazione: per esempio, se diciamo 300 colli/mq, e contestualizziamo l’informazione a un magazzino, conosceremo la sua capacità. Ed ecco l’importanza del WMS, il quale assume anche il ruolo di piattaforma in cui vengono archiviati e gestiti dati provenienti dal magazzino. Tali dati, costantemente aggiornati e integrati, assumono carattere di informazione e strumento decisionale fondamentale e strategico.

Dati, smart factory e WMS

Quando si parla di magazzino e di WMS, impossibile non passare dal concetto di KPI. I Key Performance Indicators sono, infatti, indicatori chiave usati per misurare le prestazioni del magazzino. In altre parole, i KPI sono dati divenuti informazioni, e sono dunque essenziali per valutare i risultati e per ottimizzare i processi logistici. Ma l’affidabilità e la veridicità dei KPI dipendono strettamente dalla bontà dei dati da cui derivano. E i dati, per essere a loro volta veritieri, devono essere rilevanti da un software – un WMS – affidabile. Soprattutto in un magazzino automatizzato, in cui è stata sposata la filosofia 4.0. Di più: il WMS, per essere affidabile, deve essere anche aperto, versatile, flessibile, modulare, e tutto questo vale ancor di più se lo scopo è trasformare la propria factory in una smart factory. Detto ancora più chiaramente, il WMS è un elemento essenziale e indispensabile per andare verso l’automazione.

WMS e smart factory, il ruolo dei KPI

I KPI, dunque, sono indicatori sintetici utilizzati per il controllo dei processi, per prendere decisioni basate su dati precisi, per analizzare le performance del magazzino in relazione agli obiettivi presenti e futuri. Tra questi ultimi, potrebbe esserci l’obiettivo di trasformare il proprio magazzino in un magazzino 4.0. Ma per farlo, occorre interpretare le informazioni in maniera non statica: i KPI, offrendo informazioni real time su inventario, stock disponibile, ubicazione della merce ecc., se ben interpretati, possono aiutare a controllare le attività, organizzare al meglio il lavoro, migliorare le performance, realizzare investimenti giusti e oculati e, ancor di più, possono permettere di “guardare avanti”, verso il 4.0. A patto che siano quelli corretti, nella quantità corretta. Un magazzino che ignora dati, informazioni e KPI, è un magazzino che non è pronto per la smart factory.

Vuoi saperne di più? Contattaci!

Condividilo su: