Soprattutto nel mercato retail, la capacità di assicurare consegne velocissime, efficienti e on-demand contribuisce in modo determinante al successo dell’attività.
Le persone, oggi, vogliono ricevere gli acquisti poche ore dopo aver inviato l’ordine, ma soprattutto chiedono flessibilità: vogliono scegliere quando farseli consegnare, dove e in che modo. È tutt’altro che fantascienza pensare a consegne semi-immediate con i droni o con mezzi a guida autonoma: si tratta semplicemente del prossimo passo dell’on-demand delivery.
Per raggiungere l’obiettivo, è chiara la necessità di ottimizzare l’intera catena logistica, comprese le attività di carico e scarico magazzino: bisogna valutare le performance della supply chain, trovare il modello distributivo più efficiente e poi strutturare il centro di distribuzione, sia a livello di layout che di operations, per garantire i migliori risultati in termini di produttività, avendo anche cura di tenere i costi sempre sotto controllo.
Nel mondo reale, cioè quello che non ha ancora a che fare con le consegne via drone o con le auto a guida autonoma, l’on-demand delivery è un’opportunità da cogliere al volo qualora l’azienda possa contare su una logistica di magazzino all’altezza, altrimenti si rischia di far crescere i costi e non essere comunque competitivi nei confronti dei competitor più attrezzati.
Carico e scarico magazzino on demand, l’essenziale è?
Una volta, tipicamente nell’era pre-smartphone, le persone erano molto meno esigenti circa i tempi di consegna delle spedizioni: “basta che i pacchi arrivino”, si diceva. Da quel giorno, il mondo è radicalmente cambiato e oggi le consegne in un’ora, due o, al massimo, next day sono una realtà quotidiana per migliaia di persone, una piacevole abitudine cui non intendono rinunciare.
Come ottimizzare i processi di carico e scarico magazzino
L’azienda che vuole garantire ai propri clienti consegne on-demand e ottenerne benefici in termini di fidelizzazione deve essere in grado, all’interno dei propri magazzini e centri di distribuzione, di accelerare al massimo tutti i processi di carico e scarico, per i quali una grossa mano viene data dall’utilizzo dei codici a barre, dei lettori ottici o RFID e da tutti quei sistemi che velocizzano le procedure limitando enormemente l’incidenza di errori.
Fondamentale, ai fini della riduzione del lead time, è poi una corretta strategia di gestione delle scorte, senza la quale una consegna next day o on-demand non potrebbero neppure essere ipotizzate. A tal fine, tra le varie metodologie, la Just in Time resta la più diffusa ed efficiente, ma anche quella che richiede il massimo coordinamento tra tutte le attività d’impresa e gli attori della supply chain. Passo successivo, sempre ai fini della massima efficienza, è l’automazione del magazzino, che com’è noto può essere parziale o totale.
Quindi, occorre accelerare le attività di esecuzione degli ordini (fulfillment), con tutte le movimentazioni annesse: preparazione, picking, imballaggio (packing) e spedizione non solo devono essere fulminee, ma – anche qui – prive di errori che poi si traducono in costi.
Carico e scarico magazzino, l’on demand delivery è solo per i big?
Il bello di tutto ciò è che l’on-demand delivery non è un concetto accessibile solo ai colossi globali ma alle aziende di tutte le dimensioni.
Il ‘segreto’, se così lo si può definire, non è un prodotto, una tecnologia o un processo, bensì la perfetta sintesi tra il giusto layout di magazzino, l’ottimizzazione dei processi interni e l’implementazione di una piattaforma software (WMS) che orchestri le attività del magazzino e sia in grado di far fronte alle esigenze di produttività ed efficienza dell’azienda.
Su quest’ultimo punto bisognerebbe poi approfondire, poiché le soluzioni non sono tutte identiche: per esempio, al fine di garantire consegne ultrarapide e on-demand, il sistema di gestione del magazzino deve permettere l’integrazione in tempo reale di nuovi ordini alle attività in corso, aggiornando e ottimizzando i processi in funzione delle priorità.
Questa è più una caratteristica di un WES (Warehouse Execution System), ma è peraltro vero che ultimamente il confine tra le due soluzioni è piuttosto labile.
Oltre il semplice carico/scarico: ottimizzare il magazzino
L’ottimizzazione della logistica di magazzino passa dunque attraverso un’infinità di fattori, tra i quali la giusta infrastruttura applicativa, un efficiente layout, il corretto stoccaggio delle merci, i mezzi disponibili e le tecnologie di cui ci si può avvalere: tra i sistemi di comunicazione, per esempio, si dimostrano molto efficienti il voice picking e il pick/put-to-light, mentre per quanto concerne i sistemi di movimentazione vale la pena valutare – se economicamente sostenibile in funzione del volume di ordini da gestire – una soluzione di automazione, che a fronte di un investimento iniziale significativo offre poi svariati vantaggi tra cui risparmi sulla manodopera e sull’energia, ottimizzazione degli spazi, operatività continua 24/7, maggiore sicurezza, riduzione (o eliminazione) della movimentazione manuale, degli incidenti e via dicendo.
Ma soprattutto, un magazzino dotato di un certo grado di automazione incarna quell’ideale di efficienza che i clienti, sia pur non richiedendola esplicitamente, ormai si aspettano da un’azienda che vuole essere al passo coi tempi e intende costruire, con efficienza, reattività e agilità, un rapporto forte e duraturo con la propria clientela.