Nell’attuale organizzazione aziendale, il controllo della produttività è diventato un aspetto cruciale. È da qui che deriva la grande diffusione del concetto di KPI, acronimo di Key Performance Indicators, indicatori di prestazione che consentono alle imprese di misurare in modo chiaro e obiettivo i propri processi grazie alla raccolta di dati rilevanti.
Nel settore della logistica, come in molti altri, i KPI si sono quindi trasformati in metriche fondamentali per monitorare le performance aziendali: dall’approvvigionamento allo stoccaggio delle merci fino alla loro distribuzione.
Negli ultimi tempi, l’aumento significativo delle spese logistiche ha reso imperativo per le aziende trovare soluzioni efficaci per monitorare e ottimizzare la supply chain. In tal senso i KPI della logistica hanno dimostrato in fretta il loro valore. Un sondaggio condotto da APQC, l’American Productivity & Quality Center, ha rivelato che per l’88% delle imprese i KPI logistici sono considerati essenziali non solo per il contenimento dei costi ma anche per l’aumento della soddisfazione dei clienti.
Ma quali sono i KPI logistici da monitorare con maggior attenzione? Per rispondere a questa domanda abbiamo intervistato Enzo Cancian, AD di Stesi. 

KPI: cosa sono i Key Performance Indicator nella logistica 

“Prima di passare ai KPI per la logistica”, sottolinea Enzo Cancian, “è doveroso definire cosa sono i Key Performance Indicators”. I KPI, acronimo inglese di Indicatori Chiave di Prestazione, sono valori numerici che misurano le prestazioni di specifici processi aziendali. Queste metriche si caratterizzano per essere obiettive, critiche, sintetiche, significative e prioritarie, e, proprio per questo, rendono possibile valutare al meglio le prestazioni aziendali nel tempo. 

Per quanto tutte le aziende possano prestare attenzione ai KPI che misurano costi, tempi, qualità del processo e il suo volume, per la logistica i KPI riflettono le diverse fasi logistiche, tra cui il ricevimento merci, lo stoccaggio, l’efficienza del picking, la gestione delle scorte, le spedizioni, le consegne, il trasporto e la gestione dei resi. 

Questi indicatori, che sono specifici per l’operatività dell’impresa, come naturalmente altri KPI (es. economici, finanziari, reddituali etc. etc.) sono fondamentali per gestire gli asset materiali e intangibili di un’azienda e sono indispensabili per limitarne il risk management aziendale. Per una corretta e effettiva gestione aziendale, è basilare monitorare costantemente questi indicatori, in quanto possono determinarne il successo o il fallimento di un’impresa. 

kpi logistica: persona che sorregge sulla mano un grafico

KPI logistici: a cosa servono? 

I KPI logistici svolgono un ruolo fondamentale nell’ambito della gestione aziendale, in quanto offrono una serie di benefici cruciali: 

  1. Programmare le attività e coordinare le risorse: attraverso la misurazione dei flussi previsti, dei carichi di lavoro e delle code, i KPI della logistica consentono la programmazione precisa delle attività e delle risorse, sia in termini di risorse umane che di strumenti e attrezzature. Questa pianificazione basata su dati oggettivi migliora naturalmente l’efficienza operativa. 
  2. Controllare le attività e le risorse: gli indicatori per la logistica permettono il controllo costante delle attività logistiche, delle risorse impiegate e della struttura aziendale. L’analisi a consuntivo della produttività, del livello di servizio, degli errori e di altri parametri cruciali offrono un quadro dettagliato dell’andamento dei processi e dell’eventuale necessità di correzioni tempestive. 
  3. Supportare l’attività di analisi e miglioramento: gli indicatori KPI forniscono dati che supportano l’analisi dei processi logistici. Questi dati sono essenziali per individuare aspetti critici e misurare i risultati ottenuti da interventi di riorganizzazione, contribuendo così al miglioramento complessivo dell’organizzazione logistica. 
  4. Coinvolgere gli operatori: l’utilizzo dei KPI logistici consente di coinvolgere gli operatori nel processo di valutazione delle performance. Collegando i risultati raggiunti a sistemi premianti, si incentivano inoltre gli operatori a contribuire attivamente all’efficienza e al successo dell’azienda. 

Tener sotto controllo i KPI della logistica di magazzino permette alle aziende di basare le attività logistiche su dati effettivi, garantendo una pianificazione precisa, un controllo continuo dei processi, interventi tempestivi e, in definitiva, un miglioramento complessivo dell’intera supply chain. 

KPI nella logistica: le diverse tipologie 

Ma insomma, quali sono i KPI più importanti per la logistica? Per Enzo Cancian, gli Indicatori che più spesso vengono utilizzati dalle imprese riflettono quelle che sono le fasi stesse della logistica, ovvero: attività di trasporto, approvvigionamento delle risorse, gestione del magazzino e organizzazione dell’inventario. 

Nello specifico parliamo di: 

KPI per il monitoraggio dell’approvvigionamento

Naturalmente, in ambito logistico la prima fase da considerare è quella dell’approvvigionamento delle scorte, materie prime, prodotti semilavorati o prodotti finiti che siano. Per monitorare questa fase e garantirsi la sua ottimizzazione alcuni dei parametri più importanti sono: 

  • Tasso di consegne non ricevute o non riuscite: anche noto come Indice di Performance del Fornitore (o SPI, Supplier Performance Index), questo KPI misura la qualità e affidabilità dei fornitori calcolando la percentuale di ordini non ricevuti o rifiutati a causa del mancato rispetto, da parte del fornitore, degli accordi di fornitura. 
  • Livello di conformità dei fornitori: in questo caso, pur trattandosi di un KPI che monitora l’affidabilità del fornitore, l’Indicatore tiene in considerazione il livello di ritardi nella consegna dei prodotti acquistati al magazzino. 
  • Procurement lead time: tra gli indicatori della logistica, questo KPI consente di calcolare il tempo che intercorre tra l’emissione dell’ordine al fornitore e il momento della ricezione della merce in magazzino, ovvero il tempo necessario per ricevere un ordine dal fornitore. 

KPI per il monitoraggio della logistica e dei trasporti

“La seconda fase del processo logistico”, continua Cancian, “riguarda invece la circolazione e lo stoccaggio delle merci”. Per conoscere al meglio questa fase, e gestire quindi in modo ottimale i trasferimenti di materiali tra i vari nodi, è utile considerare metriche come: 

  • Costo trasporto per vendita: questo Key Performance Indicator mette in luce il rapporto fra i costi totali del trasporto e le vendite realizzate, ciò per verificare la sostenibilità delle spese logistiche aziendali. 
  • Tasso di consegne puntuali: anche noto come on-time delivery rate, questo KPI per i trasporti riflette il rapporto fra le consegne effettuate entro i limiti concordati con i clienti e il totale delle consegne effettuale per indicare l’efficienza dei trasporti. Naturalmente, questo KPI aiuta non soltanto a stabilire l’eventuale necessità di una flotta più consistente per effettuare le consegne, ma anche la soddisfazione dei clienti.
  • Livello di utilizzo della flotta: questo KPI può essere inteso come un indicatore di peso o volume, cui obiettivo coincide nel monitorare il livello di saturità della flotta.  

i kpi nella logistica: immagine di un magazzino con operatore

KPI per la logistica di magazzino

Per assicurarsi una buona gestione e organizzazione del magazzino esistono diversi KPI interessanti da monitorare. Tra questi, secondo Cancian, i più importanti sono: 

  • Costo unitario di stoccaggio: noto anche come Unit Storage Cost, questo specifico KPI indica il rapporto tra i costi di stoccaggio e la capacità totale del magazzino (o, in altri casi, la capacità raggiunta in specifici momenti considerati di riferimento) per fornire indicazioni preziose rispetto ai costi di mantenimento di magazzino. 
  • Tempo di evasione interna: anche chiamato Warehouse Cycle Time, questo indicatore riflette il tempo impiegato per ricevere, elaborare e spedire un ordine. È molto utile, evidenzia Cancian, per valutare l’efficienza di magazzino. 
  • Impiego dello spazio di magazzino: questo KPI mette in luce il rapporto tra lo spazio di magazzino utilizzato e quello disponibile. Il risultato è un dato utile a compiere una serie di importanti valutazioni a comprendere la riorganizzazione dello spazio o la sua espansione. 

KPI di inventario

Considerata l’importanza del tracciamento e delle analisi dei movimenti delle scorte lungo la catena di approvvigionamento non sorprenderà sapere che quando si tratta di inventario esistono tutta una serie di KPI da considerare con attenzione. L’aspetto più interessante di questi specifici KPI logistici, afferma Cancian, è che consentono di organizzare con maggior efficienza ed efficacia le fasi di rifornimento. 

  • Indice di rotazione: KPI di magazzino che riflette il numero di volte in cui l’inventario viene rinnovato in uno specifico periodo di tempo. Il turnover dell’inventario consente di conoscere quante volte in un anno (o nel lasso temporale scelto) i prodotti stoccati completano l’intero ciclo di attività. 
  • Rottura di stock: questo prezioso KPI consente di conoscere la percentuale di ordini che non sono stati soddisfatti a causa di mancanza di scorte in magazzino. Naturalmente, l’obiettivo dev’essere quello di mantenere questo KPI molto basso, anche per mantenere salda la soddisfazione dei clienti. 
  • Contrazione dell’inventario: l’Inventory Accuracy è il KPI che indica la percentuale di corrispondenza tra inventario fisico e inventario registrato. Più alto è il grado di accuratezza più la gestione dei prodotti può definirsi ottimale.  

Conclusione 

Come abbiamo visto fin qui grazie all’aiuto di Enzo Cancian, i KPI si presentano sempre più come pilastri fondamentali delle aziende moderne. Tuttavia, essendo i KPI strumenti che devono essere adattati al contesto aziendale e calibrati in base agli obiettivi specifici e alle esigenze uniche di ciascuna organizzazione, non è possibile parlare a priori di Indicatori più importanti di altri.   

Ciò che è utile sottolineare, ad ogni modo, è che la misurazione e l’analisi dei KPI consentono alle aziende di individuare le aree di miglioramento, ottimizzare le operazioni e, alla fine, aumentare la soddisfazione dei clienti e la redditività. I dati rappresentano la chiave per comprendere lo stato di salute di un magazzino e, data la complessità della supply chain, spesso la soluzione ideale è rappresentata da un WMS.   

Se desideri assistenza nella pianificazione e gestione delle attività di misurazione e monitoraggio logistico o desideri ulteriori informazioni sulle soluzioni software offerte da Stesi, non esitare a contattarci. Siamo qui per aiutarti a ottimizzare la tua gestione logistica e garantire il successo continuo della tua azienda. 

Enzo Cancian

Condividilo su: