Dopo aver visto in questo articolo come la pipeline commerciale di Stesi riesca a trasformare un’esigenza del cliente in una proposta concreta, la domanda sorge spontanea: che cosa succede quando l’offerta viene accettata e arriva il progetto entra ufficialmente in fase operativa? Per rispondere a questa domanda abbiamo parlato con Anna Barisan, Scrum Master e Team Leader di Stesi che ha svelato le fasi di quel percorso strutturato che traduce l’idea iniziale in un software personalizzato e pronto all’uso.
Dall’approvazione delle specifiche tecniche alla consegna del prodotto e al supporto post-lancio, ogni fase dello sviluppo è pianificata nei minimi dettagli. L’approccio di Stesi si basa su metodologie collaborative Agile e Scrum, che coinvolgono diverse figure e team, ognuna con un ruolo ben definito.
In questo articolo esploriamo come, passo dopo passo, si costruisce un software che non solo risponde alle esigenze del cliente, ma le supera, garantendo un risultato affidabile e di qualità.
Il team di lavoro: competenze diverse, un unico obiettivo
In Stesi, l’organizzazione dei team è fondamentale per garantire che ogni progetto venga sviluppato in modo efficace e personalizzato. “Abbiamo tre team dedicati ai progetti per i clienti e un team che si occupa dello sviluppo del prodotto standard,” spiega Anna. All’interno di ogni team, ci sono unità specializzate che lavorano in sinergia per coprire tutti gli aspetti del progetto e assicurare che il prodotto finito rispecchi le specifiche e gli obiettivi concordati.
Ogni squadra è composta da figure chiave con responsabilità precise:
- Product Owner (PO): questa figura rappresenta il punto di contatto principale con il cliente. “Il PO raccoglie le specifiche, le trasforma in task e definisce le priorità,” aggiunge Anna. “Di fatto, è il ponte tra il cliente e il team, e si assicura che tutti lavorino verso gli stessi obiettivi”.
- Team Leader (TL): il TL è il ponte tra il PO e il team e coordina il lavoro degli sviluppatori, accertandosi che le attività siano svolte secondo il piano e mantenendo alti gli standard di qualità tecnica del prodotto.
- Software Developers: sono gli sviluppatori che realizzano concretamente il software, traducendo le specifiche in funzionalità pratiche e performanti. “Sono loro che danno vita alle idee, lavorando a stretto contatto con il Team Leader e il Product Owner,” sottolinea Anna.
Ma quali sono le fasi che permettono di passare dalla firma del preventivo a un software WMS performante e personalizzato?
La fase tecnica e di sviluppo software
In questa prima fase operativa il progetto inizia a prendere forma e il team si dedica a pianificare, sviluppare e testare il software, iterazione dopo iterazione. Lavorando a stretto contatto con il cliente, ogni funzionalità viene costruita e perfezionata, fino a creare un prodotto su misura e pronto all’uso.
Pianificazione e approfondimento degli obiettivi
Con l’approvazione degli obiettivi e dei KPI da parte del cliente, il progetto entra nella sua prima fase operativa: la pianificazione. In questo momento, il team di sviluppo lavora per tradurre gli obiettivi concordati in un piano di lavoro dettagliato e condiviso.
“Il Product Owner svolge un ruolo chiave,” spiega Anna, “perché dopo essersi confrontato con il cliente per comprenderne desideri e necessità, elabora una roadmap che suddivide le attività in base a priorità e tempi di sviluppo.” Questa roadmap, strutturata spesso su base settimanale, diventa il punto di riferimento per il team, assicurando che ogni passaggio sia orientato agli obiettivi stabiliti e rispetti i tempi concordati con il cliente.
“Per pianificare tutte le attività al meglio utilizziamo il Gantt di progetto”, spiega Anna, “che ci aiuta a coordinare sia lo sviluppo interno che le collaborazioni con il cliente e i fornitori.”
Primo ciclo di sviluppo
In questa seconda fase, i team iniziano a lavorare sulle diverse funzionalità del software, con l’obiettivo di creare una versione personalizzata del WMS silwa, modellata su misura per le esigenze del cliente.
“Il nostro approccio”, racconta Anna, “segue la metodologia Agile Scrum. Perciò ci organizziamo in sprint di sviluppo di due settimane, durante i quali i team si concentrano su obiettivi funzionali ben definiti.” Questi obiettivi, chiamati User Stories, rappresentano piccoli blocchi di funzionalità che il team deve completare all’interno dello sprint.
Le User Stories permettono di suddividere il lavoro in compiti gestibili, mantenendo il focus su attività che portano valore concreto al cliente.
Testing iniziale e iterazioni
Al termine di ogni sprint, si passa al testing iniziale, un passaggio essenziale per garantire che le nuove funzionalità sviluppate siano in linea con i requisiti stabiliti nella fase di pianificazione.
“Di fatto, eseguiamo test interni approfonditi con l’obiettivo di verificare che ogni funzionalità funzioni come previsto e risponda alle esigenze del cliente”, conclude Anna. Durante questi test, il team individua eventuali problemi o bug, che vengono documentati e organizzati come nuovi task per lo sprint successivo.
Questo approccio iterativo consente di migliorare continuamente il software, integrando correzioni e ottimizzazioni durante ogni ciclo di sviluppo. “L’idea è di mantenere un processo fluido e incrementale,” aggiunge Anna, “in cui ogni sprint non solo aggiunge nuove funzionalità, ma perfeziona anche quelle già implementate.”
Rilascio per l’ambiente di test
Quando la maggior parte delle funzionalità chiave è stata completata e sottoposta ai test iniziali, il software viene rilasciato in un ambiente di test. Questa fase segna un momento importante nel processo di sviluppo, perché permette al cliente di interagire direttamente con il prodotto in una versione quasi definitiva.
“L’ambiente di test è pensato per dare al cliente una prima esperienza pratica del software,” spiega Anna. “Man mano che aggiungiamo nuove funzionalità, il cliente può familiarizzare con il sistema e valutare se ci sono modifiche o implementazioni aggiuntive da apportare.”
Questo confronto continuo con il cliente è uno degli elementi distintivi dell’approccio di Stesi. Permette al team di sviluppo di ricevere feedback utili e di adattare il prodotto alle esigenze specifiche del cliente, comprese quelle che tendono ad emergere solo durante l’uso pratico.
“L’obiettivo è consegnare un software che non solo risponda alle aspettative iniziali, ma che sia davvero rifinito su misura per il cliente,” aggiunge Anna. Grazie a questo approccio iterativo, il cliente non si limita a testare il prodotto, ma diventa parte attiva del processo, contribuendo a plasmare il software finale in base alle proprie necessità.
Go-live e rilascio ufficiale
Il go-live segna il passaggio dal progetto al quotidiano, quando il software diventa parte integrante delle operazioni del cliente. È il momento di mettere tutto alla prova: test, formazione e supporto sul campo si uniscono per garantire che il nuovo sistema inizi a lavorare senza intoppi.
Preparazione del go-live
Prima del lancio ufficiale, il team di Stesi si concentra su un ultimo ciclo di test per verificare che il software funzioni correttamente in un ambiente reale. In parallelo, viene effettuato il deployment del prodotto sulla piattaforma live e concordata la data del go-live con il cliente.
In questa fase, il team si dedica anche alla formazione dei key user, ossia le persone che utilizzeranno il software quotidianamente. “L’obiettivo è che i key user siano completamente autonomi al momento del go-live,” spiega Anna “così da poter gestire agilmente lo switch totale o parziale verso il nuovo sistema, a seconda delle necessità aziendali”.
Go-live
Il go-live rappresenta il momento in cui il software entra ufficialmente in funzione. È qui che il lavoro tecnico incontra le aspettative del cliente, rendendo questa fase particolarmente delicata.
“Durante il go-live, siamo in piena operatività,” spiega Anna. “Alcune persone del team sono presenti direttamente in magazzino, dal cliente, per un paio di giorni, così da poter rispondere a qualsiasi domanda o difficoltà in tempo reale.” Questo presidio consente di gestire prontamente eventuali problematiche tecniche che possono emergere, assicurando un avvio senza intoppi.
Supporto post-lancio e ticketing
Dopo il rilascio ufficiale, il lavoro del team di Stesi non si ferma. Viene attivato un sistema di supporto e assistenza per garantire che il cliente possa utilizzare il software in modo efficace nella sua operatività quotidiana.
“Cosa succede se qualcosa non va?” spiega Anna. “Se emergono problemi critici o bug, il team interviene immediatamente con un’analisi approfondita per individuare la causa e risolverla nel più breve tempo possibile.” I ticket aperti dai clienti vengono assegnati ai team di sviluppatori, che lavorano per chiudere rapidamente le segnalazioni e minimizzare qualsiasi impatto sulle attività aziendali.
Ma non si tratta solo di gestire problematiche tecniche. Spesso, con l’uso quotidiano del software, i clienti scoprono nuove necessità o desiderano implementazioni aggiuntive per ottimizzare ulteriormente il sistema. In questi casi, il processo ricomincia dalla prima fase, con una nuova commessa dedicata. “Questo permette ai clienti di far evolvere il proprio software in modo naturale, adattandolo alle loro esigenze in continua trasformazione,” conclude Anna.
Conclusione
Il processo di sviluppo software di Stesi combina pianificazione, iterazione continua e una stretta collaborazione tra team per offrire soluzioni innovative e su misura. Grazie alla metodologia Agile Scrum, ogni progetto viene costruito in modo flessibile, con un approccio che integra i feedback del cliente e migliora continuamente attraverso retrospettive e test.
Se vuoi approfondire come la metodologia Agile Scrum sia al centro del nostro approccio, puoi leggere il nostro articolo dedicato qui.
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