Il Gestionale di Magazzino, o WMS (Warehouse Management System), se si vuole provare a dare una risposta univoca e sintetica, deve saper fare solo una cosa: deve saper gestire, con produttività, tutti i processi del magazzino, senza che ci siano intoppi. E pertanto, per poter essere così efficiente, deve essere attentamente progettato e “calato” nella realtà aziendale specifica. In altre parole, quindi, non esiste un gestionale efficiente standard, ma esistono gestionali efficienti tagliati su misura in base alle esigenze del magazzino che deve essere gestito.

Tutte le funzioni di un gestionale di magazzino

Naturalmente, vien da sé, la risposta che si è data fino ad ora è certamente incompleta, perché i processi a cui si faceva cenno sono numerosi e perché a essere sintetici si rischia di tralasciare aspetti fondamentali. Vediamo dunque che cosa deve saper fare nello specifico un WMS, partendo da un altro passaggio fondamentale: l’uomo può sbagliare, il WMS no.

Gestionale del magazzino: stop all’entropia

Ci sono magazzini, soprattutto quelli piccoli, soprattutto quelli che (per ora) non hanno nulla a che fare con l’e-commerce, che vengono gestiti manualmente: ordini, flussi, scorte, e via discorrendo sono oggetto di liste cartacee. Ecco, questi magazzini, sono magazzini che nascondono – il 99 per cento delle volte – delle inefficienze e dei costi occulti difficilmente smascherabili. Portare l’ordine in questi magazzini non è però impossibile: è sufficiente l’adozione di un gestionale, in prima battuta anche basico, che venga implementato dopo un’accurata remise en forme del magazzino.

Lo step 0 del gestionale di magazzino

In pratica, invocando le 5S giapponesi, prima di ripartire con una gestione ottimizzata, occorrerà scartare ciò che non è funzionale all’attività, sistemare e ottimizzare gli spazi, migliorare, e soprattutto standardizzare, le procedure. Ora il WMS può finalmente partire: di sicuro, però, ci vorrà una fase di test che porterà alla luce nuovi ambiti di miglioramento.

Il gestionale di magazzino deve vedere tutto

Sì, perché il WMS ideale deve saper fare una serie di cose, che potremmo tradurre così: deve saper mettere a nudo il magazzino. E pertanto, per prima cosa, deve rendere chiari e trasparenti i processi, in modo semplice e intuitivo. Pochi dati, pochi numeri, pochi KPI, per mostrare una situazione certa. Un esempio per tutti: in tempo reale, con un numero, devono essere chiare le giacenze, in modo che si possa procedere a nuovi approvvigionamenti. Non solo. Poiché la logistica è un mondo in divenire, il software WMS deve essere flessibile, e cioè adattabile ai cambiamenti. Cambiamenti che avverranno sempre un unico scopo: migliorare l’efficienza del magazzino. Inoltre – fondamentale – le funzionalità del gestionale devono essere (sempre!) ampliabili e adattabili a nuove sopravvenute esigenze. Per tale motivo, meglio scegliere un WMS modulare. Infine, per essere apprezzato anche dal chi in magazzino ci lavora, il WMS deve essere easy e dunque deve permettere di superare qualsiasi reticenza.

Il ruolo del WMS nel magazzino robotizzato

È chiaro che il software riveste un ruolo determinante nel funzionamento del magazzino robotizzato. Ai WMS viene infatti affidato lo strategico compito di governare questo complesso ecosistemamacchine, robot, AGV, il tutto raccogliendo dati, trasformandoli in informazioni, in modo da ottimizzare tutte le fasi del magazzino. In altre parole, se i robot sono in grado di orientarsi nei magazzini, se non si scontrano con altri robot o con gli operatori, se svolgono il compito giusto, al momento giusto, il merito è sì dei sensori, ma anche del WMS che li governa stando in regia. Sebbene un WMS gestisca un sistema complesso, e pertanto debba essere per forza di cose un software sofisticatoper l’operatore non rappresenta nulla di complicato. Si può infatti interagire con il WMS con quelli che sono gli strumenti di utilizzo quotidiano, anche al di fuori del magazzino, quali sono i tablet e gli smartphone. Il bello dell’automazione è proprio questo: sistemi intelligenti – non per nulla si parla di intelligenza artificiale – semplificano la vita. E, ancor più bello, è che i robot sono capaci di imparare, di apprendere, diventando ancora più autonomi e incisivi nel delicato nodo della logistica di magazzino.

Quali robot usare insieme al gestionale del magazzino

I robot industriali – quali sono i trasportatori a rulli, i trasloelevatori, i pallet shuttle – si stando diffondendo perché in grado di svolgere attività ripetitive e pesanti, quale la movimentazione dei pallet. Grazie ad alcuni sensori raccolgono informazioni real time e lavorano in maniera automatica, accrescendo l’efficienza dei processi. Per movimentare le merci si possono scegliere anche i carrelli a guida automatica AGV (Automated Guided Vehicle o, se a fornire la posizione è un laser, LGV), i quali, sapendo dove andare, si muovono autonomamente nei magazzini.

Vi sono poi i robot collaborativi, conosciuti anche come cobot, capaci di movimentare le merci e, anche, di imballarle. Quali robot scegliere? Dipende dal singolo caso e dall’attenta analisi dei flussi. In ogni caso, è importante che il WMS sia aperto ad accogliere nuovi robot anche in momenti diversi, in modo da potergli assegnare compiti ripetitivi, moli importanti di operazioni, movimentazione di merce pesante e voluminosa, qualora se ne presentasse la necessità.

Robot antropomorfi e gestionale di magazzino

Vi sono poi altri robot che possono essere di ausilio nei magazzini logistici: sono gli antropomorfi i quali, se vogliamo, somigliano all’uomo. Ma sono molto più efficienti, tanto da aumentare la velocità dei processi esponenzialmente. Nel merito, esistono i bracci antropomorfi – assemblano e pallettizzano, adattandosi perfettamente sia nella produzione, sia nella logistica – e gli esoscheletri, ossia robot che vengono letteralmente indossati dagli operatori, esattamente come se fossero un abito. In questo modo, il fisico dell’operatore risulta potenziato nei movimenti e nella forza fisica, riducendo così gli sforzi e migliorando il comfort. Anche questi robot possono tranquillamente dialogare con il WMS, a patto che quest’ultimo sia attentamente progettato.

I risultati di un gestionale di magazzino

Un WMS deve essere capace di portare al miglioramento continuo e all’ottimizzazione dei processi logistici di magazzino. Miglioramento che si misura in termini di riduzione dei costi, di riduzione dei tempi del singolo processo, di riduzione delle giacenze e, soprattutto, di riduzione degli errori. Come si diceva, l’uomo sbaglia e il WMS no, quindi nel passaggio dalla gestione manuale a quella tecnologica, la riduzione degli errori deve essere (e lo sarà!) evidente. La gestione degli errori, infatti, costa: meglio dire addio alle liste cartacee e dare il benvenuto a un WMS che avrà sempre una risposta chiara e inequivocabile, real time. Un’ultima raccomandazione: il WMS ideale deve saper essere indipendente. Indipendente dalle banca dati aziendali e dal sistema operativo dell’azienda. Ma, naturalmente, deve saper dialogare (interfacciarsi) con tutti.

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