La geolocalizzazione nella logistica è tema di grande attualità. Non solo: è una sorta di obbligo non scritto per tutte le imprese che puntano ad efficientare i processi e a costruire sulla logistica interna (di magazzino e produzione) il proprio vantaggio competitivo.La geolocalizzazione nella logistica permette di conoscere dinamicamente la posizione delle merci, ma soprattutto delle macchine e delle persone all’interno degli ambienti logistici, monitorando – e in alcuni casi, prevedendo – le interazioni. In questo modo, essa risponde all’esigenza di abbattere le inefficienze che si traducono in costi più o meno palesi, ma sempre rilevanti: a titolo d’esempio, secondo Food Logistics gli spostamenti non necessari all’interno dei magazzini (tra cui quelli per identificare e raggiungere le merci) costerebbero alle imprese americane 4,3 miliardi di dollari ogni anno.
Geolocalizzazione nella logistica e il ruolo dei dati
Chiunque conosce il concetto di geolocalizzazione. Quella basata su GPS è infatti una funzionalità integrata in tutti gli smartphone, nei tablet e anche in molti notebook. Nella fattispecie, l’ubicazione del dispositivo serve per alimentare i navigatori stradali, abilitare strategie di marketing locale e – per quanto possibile – funge anche da deterrente per i furti.
In un ambiente logistico, la geolocalizzazione ha lo stesso significato ma applicazioni pratiche (use case) molto diverse. Cambia anche la tecnologia, visto che il GPS non funziona in ambienti indoor. A seconda delle necessità, degli obiettivi, della precisione e della frequenza di aggiornamento, si può optare per dispositivi RFID basati su tecnologie Bluetooth, Wi-Fi o UWB (Ultra Wideband), oppure ancora per le tecnologie laser o ottica a bordo dei mezzi di movimentazione.
In ogni caso, la geolocalizzazione nella logistica è un’espressione della trasformazione digitale, ovvero del passaggio ad un approccio data-driven per le operazioni logistiche di magazzino e produttive. Raccogliere dati sul contesto operativo e conoscere la posizione delle merci, ma soprattutto delle macchine e delle persone, permette di prendere decisioni per ottimizzare gli spostamenti, aumentando il livello complessivo di efficienza. Senza dati, il warehouse management non può che tradursi in sprechi, errori e inefficienze.
Geolocalizzazione significa trasparenza ed efficienza
Talvolta, i manager hanno la chiara sensazione di dover migliorare l’efficienza dei propri ambienti logistici, ma senza dati certi a supporto non hanno la prova delle inefficienze e, soprattutto, non sanno su quali processi intervenire. L’adozione di tecnologie RTLS (Real Time Location System) e la relativa analisi del posizionamento, degli spostamenti e dei tempi, ha come primo effetto la massima trasparenza su tutto ciò che accade nell’ambiente logistico, da cui la più semplice identificazione delle sacche di inefficienza. In altri termini, si può capire esattamente dove e come avvengono gli sprechi di tempo che si traducono in costi evitabili.
Geolocalizzazione nella logistica non significa soltanto fotografare l’impianto, ma anche ottimizzarlo sotto il profilo di tutte le movimentazioni. Conoscendo sia la posizione delle merci che dei mezzi, il supervisore (WMS) può ottimizzare i percorsi di stoccaggio e di picking, nonché eliminare tutti i tempi persi in attività manuali, comprese le scansioni dei codici a barre (si parla di auto-identificazione della merce). Di conseguenza, vengono anche meno gli errori e ulteriori costi nascosti.
Il Forklift Guidance System e gli effetti (positivi) sulla sicurezza
La localizzazione è utile soprattutto per guidare gli spostamenti dei mezzi di movimentazione. Conoscendo in tempo reale la posizione dei carrelli e delle merci, il supervisore può indirizzare il conducente verso l’ubicazione corretta attraverso sistemi GPS-like a bordo del mezzo. Può inoltre ottimizzare la schedulazione delle missioni per ottimizzare i tempi.
All’apparenza, i Forklift Guidance System sono sistemi di navigazione molto simili a quelli consumer ma con funzionalità ad hoc che derivano dal contesto logistico e produttivo dell’azienda. Per ottenere la posizione dei mezzi si basano su diverse tecnologie RTLS (UWB, laser, ottica…) e sono anche alla base degli Automated Guided Vehicle (AGV) e della relativa automazione del contesto logistico.
Infine, ma non per importanza, la geolocalizzazione nella logistica è un potente abilitatore di sicurezza per quanto concerne i mezzi di movimentazione. La mappatura dell’ambiente logistico, la posizione in real time delle macchine e l’ottimizzazione dei percorsi è fondamentale per prevenire incidenti e collisioni, visto che i conducenti non sempre hanno un’adeguata visibilità sull’ambiente circostante.