Nel mondo del vino, la qualità resta un elemento chiave. Ma oggi, da sola, non basta più. A fare davvero la differenza è la capacità di gestire una logistica efficace, flessibile e ben organizzata. Un’attività tutt’altro che semplice, tra ordini frammentati, canali di vendita sempre più diversificati, richieste personalizzate e tempi di consegna sempre più stretti.
In un settore che si muove veloce, in cui l’e-commerce cresce e l’omnicanalità è ormai la norma, la logistica del vino è diventata un fattore strategico. Non è solo questione di stoccaggio e spedizione: parliamo di margini, competitività e soddisfazione del cliente.
Proprio per approfondire questi temi, Stesi ha organizzato insieme a Induvation un webinar dedicato alla logistica in cantina. Un’occasione utile per confrontarsi su strumenti, approcci e tecnologie in grado di fare davvero la differenza.
A guidarci in questa analisi, due voci con una lunga esperienza alle spalle: Alessio Pavan, Operations Director di Stesi, specializzato in gestione avanzata del magazzino e supply chain integrata, e Marco Brisotto, Management Consultant e responsabile della divisione Integrated Logistics di Induvation, con numerosi progetti all’attivo proprio nel settore vitivinicolo.
Perché parlare di logistica del vino oggi
Negli ultimi anni, il settore vitivinicolo ha vissuto un’evoluzione profonda. Se un tempo bastava puntare tutto sulla qualità del prodotto, oggi questa non è più l’unica leva per restare competitivi. Il mercato si è fatto più veloce, frammentato, multicanale. E con lui, anche la gestione della logistica si è trasformata in una sfida quotidiana.
Le cantine non vendono più solo tramite la grande distribuzione: al canale GDO si affiancano l’Ho.Re.Ca, l’e-commerce, l’enoturismo e perfino i punti vendita diretti. Ognuno con le sue regole, tempistiche, volumi e modalità di consegna. Di conseguenza, gli ordini sono sempre più personalizzati, le richieste più articolate e il livello di servizio richiesto sempre più alto.
Non a caso, come spiega Marco Brisotto, Management Consultant di Induvation: “Oggi non basta più produrre un vino eccellente. Serve una logistica capace di dare risposte veloci, esaustive e affidabili. È una questione di processi, di pianificazione e di capacità di leggere i dati per prendere decisioni più consapevoli”.
La logistica del vino e la multicanalità
“Ogni canale di vendita ha le sue priorità, i suoi ritmi e le sue aspettative. E la logistica deve saper rispondere a tutti con la stessa efficacia.”
Con questa frase, Alessio Pavan riassume bene una delle sfide più complesse per le cantine di oggi: gestire più canali di vendita contemporaneamente, ciascuno con logiche proprie.
Nella grande distribuzione servono precisione, standardizzazione e rispetto rigoroso delle tempistiche. Gli ordini sono pianificati, spesso su larga scala, e ogni pallet deve rispettare regole precise di etichettatura e tracciabilità.
Nel canale Ho.Re.Ca la musica cambia: gli ordini sono più piccoli, spesso misti e altamente personalizzati. Si lavora con annate diverse, etichette su richiesta, materiali promozionali. Servono flessibilità operativa, confezionamenti su misura e consegne puntuali su finestre ristrette.
L’e-commerce, invece, impone velocità e reattività (come abbiamo visto in questo articolo). Ordini da una o due bottiglie, tracciabilità in tempo reale, resi da gestire in modo rapido e preciso. Qui la logistica è uno snodo cruciale dell’esperienza cliente: basta un ritardo per perdere una vendita — o un cliente.
Diversificare è una grande opportunità, ma solo se supportata da una logistica integrata e intelligente, capace di adattarsi senza rallentare. È qui che entrano in gioco strumenti evoluti come il WMS, che permettono di orchestrare con efficienza ordini complessi, flussi paralleli e clienti diversi.
Se vuoi approfondire il tema della strategia omnichannel nell’ambito della logistica, leggi questo articolo.
WMS: il direttore d’orchestra della cantina
Quando si parla di digitalizzazione della logistica del vino, uno degli strumenti più efficaci a disposizione delle cantine è il WMS, acronimo di Warehouse Management System. Un sistema che, se ben configurato, è in grado di coordinare tutte le attività di magazzino come un vero direttore d’orchestra: ricezione, stoccaggio, picking, spedizione, tracciabilità, scorte.
Non va confuso con un ERP o con un semplice gestionale. Il WMS non si limita a registrare i dati, ma governa in tempo reale il cuore operativo della cantina. Sa dove si trova ogni etichetta, in che condizioni, con quale lotto e per quale cliente è destinata.
“Ogni etichetta racconta una storia”. Spiega Alessio Pavan. “Il WMS la conosce e la gestisce, dalla ricezione fino alla consegna. E permette di prendere decisioni migliori, perché restituisce visibilità e controllo sui processi”.
I vantaggi concreti sono evidenti:
- Riduzione degli errori e degli sprechi
- Maggiore velocità nelle operazioni
- Miglior servizio al cliente
- Gestione delle scorte più accurata
- Raccolta dati continua per analisi e miglioramenti futuri.
Per una cantina che lavora su più canali, con richieste sempre più personalizzate, dotarsi di un WMS significa poter crescere senza perdere efficienza, restando agili anche nei momenti di picco o in presenza di richieste complesse.
Migliorare l’efficienza della logistica in cantina con AI e MotionMining
Nel lavoro quotidiano in cantina, molte attività si danno per scontate. Ma cosa accadrebbe se fosse possibile misurarle con precisione, per capire dove si nasconde davvero lo spreco? È quello che fanno strumenti evoluti come il MotionMining, una tecnologia che sfrutta sensori e algoritmi di Intelligenza Artificiale per analizzare i movimenti degli operatori e l’uso dei mezzi.
Durante un progetto reale condotto da Induvation in una cantina, è emerso che solo il 28% del tempo di lavoro degli operatori addetti al picking era davvero a valore aggiunto. Il restante 72% era assorbito da attività come camminare (30%), rimanere in piedi senza operare (37%) o guidare i mezzi (3%).
Anche l’analisi dei carrelli ha restituito risultati eloquenti: nel (solo!) 50% del tempo in cui erano attivi, il 38% veniva speso per movimentazioni a vuoto, evidenziando margini di ottimizzazione nei percorsi e nella saturazione dei carichi.
“Quando portiamo il MotionMining in magazzino”, racconta Marco Brisotto, Management Consultant di Induvation, “spesso scopriamo che molte delle convinzioni operative sono solo ipotesi. I dati raccontano un’altra storia. E aiutano a capire dove agire davvero, per migliorare le performance e ridurre i costi.”
Analisi come queste permettono di quantificare l’efficienza reale, riprogettare i flussi e intervenire in modo mirato. Il risultato? Riduzioni dei costi anche del 15-20% e una logistica più agile, misurabile, consapevole.
Ottimizzare la logistica del vino: strategia prima della tecnologia
Quando si parla di innovazione logistica, il rischio è pensare che basti introdurre nuove tecnologie per ottenere risultati immediati. Ma la vera efficienza non nasce dagli strumenti: nasce da una strategia chiara, costruita su processi ben disegnati.
“In molti casi ci troviamo di fronte a cantine che vogliono automatizzare subito,” spiega Marco Brisotto. “Ma se i processi di base non funzionano, si finisce per automatizzare l’inefficienza. E a quel punto è solo un modo più costoso per fare gli stessi errori.”
Per questo è fondamentale prima analizzare, poi digitalizzare, infine automatizzare.
È un percorso in tre step che parte dalla misurazione dei KPI, prosegue con l’introduzione di strumenti digitali (come WMS e sistemi di tracciamento), e solo alla fine porta a valutare l’automazione di alcune fasi operative.
Per le cantine, significa porsi alcune domande chiave:
- Quali sono i colli di bottiglia nel mio magazzino?
- Dove si generano sprechi o ritardi?
- Che dati sto già raccogliendo — e come li uso?
La tecnologia è un potente alleato. Ma solo se è al servizio di una visione strategica, costruita su consapevolezza, metodo e obiettivi chiari.
Casi reali: il WMS silwa nella logistica del vino
Molte cantine hanno già scelto di innovare la propria logistica affidandosi a silwa, il WMS sviluppato da Stesi. In ognuno di questi progetti, il punto di partenza è stato lo stesso: comprendere i processi, mappare le criticità e costruire soluzioni su misura.
I risultati sono stati per tutte le cantine estremamente interessanti: tempi di picking ridotti, meno errori nelle spedizioni, scorte ferme in diminuzione e un controllo totale sulla tracciabilità. Ma anche un miglioramento sensibile della soddisfazione del cliente, grazie a consegne più puntuali e accurate, anche nei periodi di picco.
L’adozione di silwa ha permesso a molte realtà vitivinicole di affrontare in modo strutturato la multicanalità, gestendo con fluidità ordini diversificati per volumi, destinazioni e modalità di preparazione.
In alcuni casi, le aziende hanno ridotto drasticamente i resi e potuto reinvestire tempo e risorse in attività a più alto valore.
Guardando avanti, la direzione è tracciata: la logistica sarà sempre più digitale, predittiva e integrata. E strumenti come silwa non sono più un’opzione per pochi, ma una leva strategica per chi vuole restare competitivo in un settore che cambia in fretta.
La logistica del vino è valore, non solo bottiglie
Nel settore vitivinicolo, la logistica è molto più di una serie di operazioni da gestire dietro le quinte. È una leva strategica, un punto di contatto diretto con il cliente e un tassello fondamentale nella costruzione della qualità percepita.
Investire in processi, tecnologie e visione non significa solo ottimizzare i costi: significa liberare risorse, aumentare l’agilità, costruire relazioni solide e durature.
Chi lavora nella logistica del vino lo sa: non si tratta solo di bottiglie da spostare, ma di valore da creare, trasmettere e difendere.
Come ha detto Alessio Pavan: “Se il vino è passione, il WMS è la tecnologia che lo porta in scena.”
Vuoi scoprire come migliorare la logistica nella tua cantina? Parlaci dei tuoi obiettivi: contattaci e costruiamo insieme la soluzione più adatta.
FAQ
Perché un gestionale non basta a gestire la logistica di una cantina?
Perché un gestionale e un WMS hanno ruoli diversi. “Il gestionale osserva. Il WMS agisce” spiega Alessio. Se il primo interviene dopo che le operazioni sono state eseguite, per registrarle, il secondo interviene nel momento in cui il magazzino lavora per ottimizzare l’operatività di campo. Ad esempio, aiuta a guidare gli operatori e le macchine, così come a ottimizzare i percorsi di prelievo
Quali vantaggi potrei ottenere dall’introduzione in cantina di un WMS?
Introdurre un WMS in cantina significa portare ordine, controllo e velocità nei processi logistici.
Le cantine che hanno adottato soluzioni come silwa hanno ottenuto benefici tangibili, tra cui:
- Riduzione dei tempi di picking grazie a percorsi ottimizzati e istruzioni puntuali per gli operatori
- Meno errori nelle spedizioni e significativa diminuzione dei resi
- Gestione più precisa delle scorte, con abbattimento dello stock fermo
- Tracciabilità completa per lotto, etichetta, cliente e canale di vendita
- Servizio al cliente più efficiente e puntuale, anche nei momenti di maggiore carico
Ho una piccola cantina: un WMS è adatto anche a me?
Sì, assolutamente. Un WMS come silwa è scalabile e si adatta anche a realtà di dimensioni contenute.
L’obiettivo non è solo automatizzare, ma dare ordine e controllo anche ai flussi più semplici: evitare errori, ottimizzare i tempi, garantire tracciabilità completa.
Inoltre, partire presto con strumenti digitali consente di strutturare bene i processi fin da subito, facilitando la crescita futura.
Quanto tempo serve per implementare un WMS in cantina?
Il tempo varia in base alla complessità e al livello di personalizzazione richiesto, ma in media l’avviamento può richiedere da poche settimane a qualche mese.
Il vero punto chiave è l’analisi iniziale dei processi: più è accurata, più l’implementazione sarà fluida.
Con il giusto partner, il progetto viene guidato passo dopo passo, anche dal punto di vista formativo e organizzativo.
Un WMS può aiutarmi anche con la tracciabilità per la normativa?
Sì. Uno dei punti di forza di un WMS come silwa è proprio la gestione avanzata della tracciabilità: ogni bottiglia può essere monitorata per lotto, cliente, ordine e canale di vendita.
Questo semplifica le attività legate alla conformità normativa, ai richiami, alla gestione dei resi e alla certificazione dei flussi.
In pratica, significa più sicurezza e meno stress in caso di controlli.