Da sempre, un’efficiente logistica di magazzino condiziona in modo rilevante i risultati di business delle aziende. Eppure, i numeri testimoniano quanto sia complesso e sfidante ottenere questo obiettivo, al punto che qualche anno fa, Intermec quantificò in 22 dollari il costo medio del singolo errore di prelevamento (mis-pick) e in 390.000 dollari la perdita annua media subita da un tipico centro di distribuzione a causa, appunto, di questo genere di errori. A ciò si sommano i classici problemi di produttività, causati da layout di magazzino e percorsi di picking non ottimizzati, eccesso di scorte, inefficienza nelle procedure e via dicendo. Tutto ciò accade con una certa frequenza poiché l’ottimizzazione della logistica di magazzino dipende da molti fattori e variabili: ogni struttura è dunque una storia a sé, con operation che risentono del modello di business, della sua dimensione, della struttura e complessità della supply chain, dei tipi di merce da gestire e del settore in cui opera.

In piena era di trasformazione digitale, un ruolo insostituibile ai fini del miglioramento delle operations di magazzino è svolto dalla tecnologia, il cui obiettivo, così come in tutti gli altri ambiti e processi aziendali, ha a che fare con la massimizzazione della produttività. Posto che la ‘mera’ introduzione di tecnologia, dai droni ai robot, non è sufficiente a trasformare un magazzino minato dalle inefficienze in un campione di produttività, essa è comunque il basamento stabile su cui costruire il proprio progetto di smart warehouse, che può raggiungere il proprio obiettivo solo tramite l’interconnessione di tecnologie, piattaforme e procedure ottimizzate.

Il put away nella logistica

Nella logistica di magazzino un ruolo centrale lo riveste lo stoccaggio delle merci, il cosiddetto put away: se ben congegnato, il magazzino gira bene e non spreca tempo e soldi. Dalla gestione razionale del put away, infatti, dipenderà la velocità e la correttezza con cui vengono evasi gli ordini, e dunque, in un’ultima analisi, la competitività di un’azienda. Ma come posizionare al meglio i prodotti? Prima di scegliere il sistema di stoccaggio – manuale o automatico? – meglio studiare la tipologia di imballo della merce, le sue dimensioni, il grado di fragilità. Dopo di che sarà utile monitorare come girano le merci: restano tanto in magazzino, oppure hanno un tempo di permanenza molto basso? Si tratta di informazioni fondamentali per l’ottimizzazione degli spazi e per il disegno perfetto del layout del magazzino. Perché è da queste poche – ma fondamentali – informazioni, che dipende la logistica di magazzino efficiente.

Soluzioni 4.0 per un magazzino smart ed efficiente

Se il magazzino non funziona come dovrebbe, o ha semplicemente margini di miglioramento, le conseguenze sui conti possono essere importanti, ed è responsabilità del warehouse manager intraprendere un percorso di rinnovamento nel quale il fattore tecnologico non potrà che essere determinante. Parlando dunque di trend, tecnologie e soluzioni che rientrano nel paradigma di warehouse 4.0, alcuni temi non possono non essere toccati. Di seguito, quattro spunti.

  • RFID: la base delle piattaforme per la logistica

All’interno del capitolo intitolato Internet of Things, la Radio-Frequency IDentification è ormai un passo fondamentale ai fini dell’organizzazione, del controllo dell’inventario e della gestione delle spedizioni. Essa, infatti, è in grado di sostituire sia antiquate procedure di riconoscimento manuale, sia sistemi basati sulla scansione del codice a barre, che rispetto a RFID sono più lenti e laboriosi. Se il progetto consiste nell’aggiornare il proprio magazzino per ottenere un livello di efficienza superiore e un’immediata riduzione di costo, RFID è il punto da cui partire.

RFID è, innanzitutto, un sistema facilmente integrabile nella logistica di magazzino, in più ha l’enorme vantaggio di funzionare all’interno di oggetti o di altri contenitori. In pratica, la scansione e l’acquisizione dei dati del prodotto, del collo ecc, avviene con successo senza necessità di estrarre il prodotto dal suo imballo. Infine, rispetto ai codici a barre gli scanner RFID non devono essere orientati precisamente verso il tag per ottenerne i dati, permettendo molta più flessibilità (e possibile automazione) alle operazioni interne del magazzino.

  • Oltre le piattaforme per la logistica: l’hardware 4.0

Non c’è bisogno di robot, trasloelevatori automatici, AGV o sofisticati sistemi goods-to-picker per entrare nell’universo del magazzino 4.0, ma di sicuro in una logistica efficiente, agile e redditizia la componente tecnologica non può mancare. Tra i molti dispositivi che un magazzino 4.0 può impiegare, una menzione specifica va ai terminali con capacità di scansione barcode, tablet, computer veicolari, terminali RFID, cuffie per la comunicazione e le applicazioni a guida vocale, ma anche stampanti portatili (o desktop) di etichette o stampanti RFID. Tutto ciò in aggiunta a sistemi di pesatura accurata per le merci in ingresso e in uscita con tecnologia di conteggio dei pezzi, piattaforme elevatrici, nastri trasportatori, rulliere e molto altro ancora.

  • Smart WMS (Warehouse Management System)

Ottimizzare la logistica di magazzino significa anche affidarsi a una piattaforma software che si faccia carico della gestione e dell’orchestrazione di processi, dati e macchinari. Questo software è il WMS, un elemento imprescindibile per una logistica di magazzino agile, veloce ed efficiente. Il WMS si occupa di coordinare tutte le operazioni di magazzino, dal ricevimento della merce allo stoccaggio, dal picking alla gestione delle spedizioni: è il WMS che, rigorosamente in tempo reale, riceve i dati dai tag RFID in ingresso, organizza un eventuale cross docking in funzione degli ordini che provengono dall’ERP, stabilisce precisamente come vada gestito il put-away stabilendo a priori la collocazione ideale della merce, poi definisce i percorsi di picking, anche in modalità batch, cluster o a zona, eventualmente incaricando i robot di questa operazione. In alternativa, farà comparire precise istruzioni sui terminali degli addetti, ottimizzandone il tempo sul campo.

  • Piattaforme e strumenti logistici data driven

La visibilità, l’acquisizione, l’elaborazione e, più in generale, l’impiego dei dati ai fini operativi e di supporto decisionale vanno di pari passo con l’evoluzione della tecnologia, dentro e fuori dal magazzino. Oggi, l’impiego di una piattaforma software – e con questo ci si aggancia al punto precedente – che fornisca visibilità su tutti i processi con rigorose rilevazioni in tempo reale è letteralmente fondamentale. Maggiore è la quantità di dati disponibili, migliore può essere l’efficienza dell’intera supply chain, della logistica di magazzino e, quindi, il servizio fornito al cliente, sia esso un’azienda o un consumatore finale. Inoltre, lo sviluppo di un approccio data-driven rappresenta il punto cardine di uno smart warehouse: i dati, elaborati con tecniche di Intelligenza Artificiale, possono determinare un processo di rinnovamento e ottimizzazione continua di tutte le procedure di magazzino, con positive e benefiche ripercussioni sui tempi di esecuzione degli ordini, sulla rapidità di picking e spedizione.

  • Soluzioni robotiche per l’automazione di magazzino

La tecnologia spinge verso l’automazione del maggior numero di processi e procedure, abilitando quel concetto di automatic warehouse di cui si sente spesso parlare. Al suo interno, un ruolo di primissimo piano è svolto dalla robotica, che rappresenta quasi l’icona del magazzino totalmente automatizzato. I robot vengono impiegati soprattutto per il processo di picking, sia in modalità picker-to-goods che goods-to-picker, e fanno dell’operatività 24/7, dell’assenza di errori e della velocità di esecuzione le proprie armi più affilate.

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