La sigla RTLS, che risale alla fine degli anni ’90, identifica tutti quei sistemi – basati su tecnologie diverse – che permettono la localizzazione di oggetti in movimento, siano essi mezzi di movimentazione, persone o unità di carico. Nell’ambito della logistica interna, i sistemi RTLS sono impiegati soprattutto per ottimizzare il comportamento dei mezzi di movimentazione, facendo loro percorrere il tragitto migliore verso le unità di carico, con conseguenze benefiche in termini di produttività, efficienza e sicurezza.
I sistemi RTLS abilitano quindi la geolocalizzazione negli impianti logistici e sono un vero e proprio must per le imprese che desiderano sfruttare al massimo i benefici della digitalizzazione.
RTLS: come funziona e le (diverse) esigenze delle imprese
Negli impianti moderni, RTLS è ciò che fornisce al sistema di supervisione le coordinate degli oggetti in tempo reale, consentendo l’ottimizzazione delle missioni e l’abilitazione di sistemi di assistenza grafica per le persone e i carrellisti.
In altri termini, RTLS è il sistema che alimenta i sistemi di navigazione (intelligente) presenti negli impianti più evoluti, a beneficio di tutti gli operatori coinvolti. Le applicazioni che ne fanno uso offrono solitamente un’interfaccia di tipo consumer (ovvero simile a quella dei navigatori utilizzati ogni giorno) e sono ovviamente indirizzate verso dispositivi mobile: i terminali radio e gli smartphone per i tragitti da percorrere a piedi, i tablet per i mezzi di movimentazione. Le tecnologie RTLS sono anche alla base di tutti i sistemi di movimentazione automatici, come gli AGV.
RTLS è dunque un’espressione che racchiude varie tecnologie in grado di localizzare gli oggetti. Può apparire strano, ma le esigenze di localizzazione non sono le stesse per tutte le realtà, e da queste dipendono la scelta della tecnologia e, in buona parte, anche i costi di implementazione e di gestione. In alcuni casi, infatti, le aziende vogliono semplicemente sapere se l’oggetto è passato attraverso certi punti di controllo liberandosi dal vincolo della scansione del codice a barre (in tal caso, bastano dei tag RFID passivi), in altri casi la localizzazione deve essere molto precisa per identificare al meglio l’ubicazione delle merci ed evitare collisioni con altri mezzi o persone nelle vicinanze. A seconda della precisione richiesta e della frequenza delle rilevazioni, le imprese scelgono le tecnologie alla base degli RTLS.
RTLS, le tecnologie: dal bluetooth alla tecnologia ottica
La tecnologia più diffusa è il GPS, che però è inadatto a guidare i sistemi logistici indoor ma è molto utilizzato all’aperto soprattutto nella sua “variante” D-GPS, o GPS differenziale. Al suo posto, le imprese hanno comunque una vasta gamma di possibilità.
Tra le tecnologie attive, le più comuni e meno costose sono bluetooth e Wi-Fi, che gestiscono la comunicazione in tempo reale ma non scendono sotto i 5 metri di precisione, risultando inadatti ad alcune realtà. Decisamente più precisa, e anch’essa realtime è la tecnologia Ultra Wide Band (UWB), capace di un’ottima precisione a medio raggio ma inadatta a fornire informazioni circa l’angolo di rotazione, cosa tutt’altro che banale in un impianto logistico.
Altra opzione interessante è la tecnologia laser, che è molto precisa e anche pratica perché permette la mappatura dell’ambiente (indispensabile ai sistemi di assistenza alla guida) in modo semplice e rapido. La tecnologia laser ha un costo piuttosto elevato e dei limiti in ambito outdoor, laddove come detto si preferisce adottare il GPS differenziale (o DGPS).
Infine, meritevole di attenzione, anche e soprattutto per le sue prospettive di crescita, è la tecnologia ottica, che rileva la posizione del mezzo inquadrando – tramite una videocamera ad ampio angolo– dei marker passivi disposti in zone note ed elementi fissi nello spazio, come muri e scaffalature. Il grosso beneficio della tecnologia ottica è la capacità di garantire prestazioni comparabili se non superiori a quelle delle tecnologie più precise con una netta riduzione dei costi.