Cosa c’entra un WMS con gli errori di picking? Semplice: lo scopo di un WMS è quello di massimizzare l’efficienza delle operazioni di magazzino. In questa espressione rientra un po’ di tutto, ma soprattutto un aspetto che accomuna ogni iniziativa di digital transformation: la riduzione, o meglio l’azzeramento, degli errori derivanti dalle attività e dai processi gestiti manualmente. Il concetto è semplicissimo: un WMS non è strettamente obbligatorio per la gestione di un magazzino, ma quando non c’è, la responsabilità delle operazioni è tutta sulle spalle delle persone che lavorano al suo interno. Basta una distrazione, un momento di stress o un po’ di pressione eccessiva per aumentare, in ogni essere umano, la possibilità di sbagliare. E così, la rapidità di fulfillment ne risente, i clienti ricevono a casa un ordine sbagliato, l’azienda deve effettuare un’altra spedizione, scusarsi, compensare in qualche modo e via dicendo. In poche parole, un magazzino senza WMS porge il fianco a errori di ogni genere e natura, cioè costi extra per l’azienda.

I più comuni errori di picking e spedizione

Statisticamente, l’attività che più di ogni altra porge il fianco a errori è il picking. Se la fase è gestita manualmente, le possibilità di sbagliare sono estremamente alte: è possibile non trovare il prodotto richiesto e prenderne uno simile, confondersi tra due confezioni analoghe, sbagliare le quantità o anche solo le priorità di prelievo, di modo tale da introdurre – se non errori veri e propri – inefficienze disparate. Più aumenta la complessità del magazzino, il numero di articoli e le varianti, più aumenta il rischio di errore che si traduce, appunto, in costi evitabili.

La soluzione agli errori di picking è il WMS

In quanto elemento di spicco della digital transformation, il Warehouse Management System previene gli errori e le inefficienze tipiche dei processi manuali. Il WMS è la piattaforma gestionale del magazzino, sincronizzata con gli altri gestionali dell’azienda e dedicata a coordinare in modo efficiente ogni attività della logistica interna, dal ricevimento delle merci alla spedizione verso il cliente finale o un altro magazzino. Il WMS è quindi la mente del magazzino, che da un lato si interfaccia con gli altri sistemi aziendali, dall’altro con gli strumenti stessi impiegati nel warehouse management, che vanno dai terminali radio fino ai magazzini automatici, ai sistemi di material handling e ai droni.

Come fa il WMS a evitare gli errori di picking?

In che modo, dunque, il WMS risolve gli errori di picking e spedizione? Innanzitutto, tracciando (e ottimizzando) ogni attività della logistica interna: le missioni di picking vengono impostate in modo efficiente per far sì che le persone possano gestire il maggior numero di ordini nel minor tempo possibile; inoltre, il WMS si avvale di terminali radio per il tracking puntuale delle merci e degli ordini, di modo tale da avere sempre tutto sotto controllo. In questo modo, sfruttando l’onnipresente codice a barre, la possibilità di prelevare un prodotto sbagliato o di “confezionare” e spedire l’ordine in modo non corretto si riducono enormemente.

Sistemi di controllo vs errori di picking

Dopo di che, nel magazzino possono essere presenti anche diversi sistemi di controllo, tra cui uno molto interessante è quello basato sul peso: nel WMS sono presenti i dati di ogni articolo, e un ordine, una volta pronto per la spedizione, viene pesato proprio per scovare in tempo reale eventuali difformità con i dati registrati nel gestionale. Non solo: sistemi come il voice picking, per esempio, incrementano ulteriormente l’efficienza degli addetti, a tutto vantaggio della produttività del magazzino.

Picking avanzato e riduzione degli errori

Aumentando il livello di complessità del magazzino si può passare a sistemi pick by light, oppure a magazzini completamente automatici in cui l’attività di picking è basata sul principio goods-to-person: in questa fattispecie, sono appunto le merci ad essere trasportate verso l’addetto per il confezionamento e la spedizione, e non viceversa. Questo rappresenta un ulteriore passo avanti verso l’automazione, il cui minimo comun denominatore è proprio l’assenza di errori.

A prescindere dalla complessità del magazzino, il direttore d’orchestra resta in ogni caso il WMS, il cui compito è quello di coordinare mezzi, persone e sistemi automatici portandoli verso la massima efficienza, che se anche non significa semplicemente ridurre o annullare gli errori, è senza dubbio un ottimo punto di partenza.

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