Negli ultimi anni, le aziende hanno affrontato sfide sempre più complesse in ambito logistico: approvvigionamenti non lineari, fluttuazioni nella domanda, pressioni sui costi e necessità di maggiore visibilità sui processi. In questo scenario, il ruolo dei consulenti logistici si è fatto sempre più strategico e la consulenza si è trasformata in una leva concreta per migliorare l’efficienza, ottimizzare le scorte e progettare soluzioni logistiche e di produzione in grado di sostenere la crescita nel tempo.
In Stesi, la consulenza logistica è da sempre parte integrante del lavoro svolto con i clienti. Ma da ottobre 2024 questa attività ha dato origine a una vera e propria Business Unit, nata per affiancare in modo strutturato sia le aziende che devono costruire la propria logistica da zero, sia quelle che hanno già sistemi in uso ma vogliono migliorarne efficienza e controllo.
Ne abbiamo parlato meglio con Andrea Leonarduzzi, Senior Advisor di Stesi e protagonista dell’intervista di oggi.
Dove la consulenza logistica fa davvero la differenza
Ogni progetto di consulenza nasce da un’esigenza diversa. Alcune aziende sono in fase di espansione e devono strutturare da zero la propria logistica o la propria produzione, altre hanno già soluzioni attive ma vogliono migliorarne il rendimento. C’è chi si trova in difficoltà con sistemi implementati male o mai pienamente adottati, e chi si sente abbandonato dal proprio vendor, senza punti fermi su cui basare decisioni strategiche.
In tutti questi casi, l’intervento dei consulenti per la logistica di Stesi si concentra su tre aree ricorrenti: la progettazione degli impianti, la gestione delle scorte e la visibilità delle operazioni.
In questo articolo parleremo della consulenza specializzata nella logistica di magazzino e nell’ottimizzazione dei sistemi WMS (Warehouse Management System), approfondendo strategie e soluzioni per una gestione efficiente del magazzino. Nel prossimo articolo, invece, ci concentreremo sulla consulenza per l’ottimizzazione dei processi produttivi, analizzando strumenti e metodologie per migliorare l’efficienza produttiva.
Progettazione e dimensionamento di hub logistici
La progettazione di un nuovo hub logistico, o la riorganizzazione di uno spazio esistente, è una delle sfide più complesse e strategiche che un’azienda può affrontare. Si tratta di un processo che va ben oltre la scelta degli scaffali o dei macchinari: richiede uno studio approfondito dei flussi, dei volumi, delle tipologie di merce e soprattutto delle prospettive di crescita.
Se fatta correttamente, questa fase consente di ottimizzare le operazioni, ridurre i costi, migliorare il servizio al cliente e garantire la sostenibilità dell’intero sistema nel lungo periodo. È per questo che l’intervento di un consulente logistico diventa determinante già nelle prime fasi progettuali. “Il primo passo è sempre quello di analizzare i dati,” ci ha spiegato Andrea, “capire cosa serve oggi ma anche cosa servirà domani. Il rischio è sempre quello di progettare qualcosa che finisca per andar stretto nel corso di un solo anno.”
Non a caso, il ruolo della consulenza logistica è proprio quello di trasformarsi in guida tecnica e strategica, aiutando l’azienda a evitare soluzioni sbilanciate o sottodimensionate. Che si tratti di creare da zero un impianto semi-automatizzato o di recuperare e riconfigurare spazi esistenti, la fase di dimensionamento è decisiva per costruire un’infrastruttura logistica capace di adattarsi e crescere insieme all’impresa.
Per approfondire il tema, leggi l’articolo dedicato alla mappatura del magazzino qui.
Gestione delle scorte
La gestione delle scorte è una delle problematiche logistiche più delicate. Un eccesso di inventario porta a un aumento dei costi di stoccaggio, mentre una carenza può rallentare o addirittura bloccare la produzione e le spedizioni. Trovare un equilibrio ottimale tra eccesso e carenza di scorte è fondamentale, ma non sempre facile da realizzare. Qui entra in campo l’esperienza di un team dedicato esclusivamente alla consulenza logistica.
“Capita spesso,” racconta Andrea, “di incontrare clienti che acquistano materiali senza una logica precisa. A volte si compra merce già presente in magazzino, ma che nessuno riesce a trovare. Altre volte si ignora del tutto cosa si ha in casa. Questo nel tempo genera uno strato di disordine che diventa strutturale.”
Ecco perché la consulenza in questo ambito parte sempre da un’analisi puntuale delle giacenze, dei flussi e delle logiche di approvvigionamento. Si raccolgono i dati direttamente dai sistemi gestionali del cliente — giacenze medie, frequenze di prelievo, tempi medi di consegna — e si costruisce un modello ottimale, specifico per ogni referenza.
Visibilità nelle operazioni
Avere visibilità sui processi logistici è una condizione essenziale per poter gestire correttamente magazzino, flussi e disponibilità. Eppure, molte aziende si trovano ancora oggi a navigare “al buio”, senza strumenti in grado di offrire una visione chiara e aggiornata delle attività quotidiane.
La mancanza di visibilità in tempo reale sullo stato delle spedizioni e dei movimenti interni può causare ritardi, errori gestionali e un generale calo nella reattività operativa. Senza un quadro chiaro di cosa succede in magazzino — e quando — diventa difficile prevenire criticità o reagire in modo tempestivo.
“Molti problemi emergono solo quando è troppo tardi,” spiega Andrea Leonarduzzi. “Un ordine bloccato, una spedizione saltata, un prelievo sbagliato… sono tutti segnali di un sistema che non ha il controllo completo delle sue operazioni.”
In questi casi, il lavoro del consulente logistico è quello di analizzare i processi in essere e capire dove vale davvero la pena intervenire con strumenti digitali.
Non tutto va automatizzato, e non tutto richiede un WMS.
“Ci sono flussi che non ha senso informatizzare, perché troppo semplici o marginali,” continua Andrea. “Ma ci sono altri processi in cui l’inserimento di un sistema fa davvero la differenza. Il nostro lavoro è aiutare il cliente a distinguere i primi dai secondi.”
Insomma, la consulenza logistica aiuta quindi a costruire una visione più lucida e funzionale dei flussi aziendali interni, individuando con precisione quali processi hanno bisogno di essere tracciati, monitorati e migliorati, e quali invece possono restare manuali senza generare un impatto negativo o limitare la crescita del business.
Il metodo Stesi: come funziona la nostra consulenza logistica
Come abbiamo visto, ogni intervento consulenziale parte da un’esigenza specifica, ma è grazie a un approccio strutturato che si arriva a risultati concreti. La consulenza logistica di Stesi si basa su tre pilastri fondamentali: analisi dei processi, uso strategico dei dati e introduzione di strumenti digitali, quando e dove servono davvero.
- Analisi dei processi: i primi passi di una buona consulenza logistica sono sempre l’ascolto, la comprensione dei flussi, l’analisi delle operazioni e la mappatura dello stato attuale. L’analisi dei processi permette infatti di individuare sprechi, colli di bottiglia e attività a basso valore aggiunto. “Questa attività la facciamo sempre, anche in fase di implementazione WMS,” racconta Andrea. “Ma quando operiamo in chiave consulenziale, entriamo ancora più a fondo, mettendo il processo al centro, indipendentemente dalla tecnologia già presente o da implementare.”
- Approccio data-driven: per progettare o migliorare un impianto logistico serve una base dati solida. Spesso però il cliente non ha già le informazioni pronte, e serve supporto anche solo per estrarle dal gestionale.
L’obiettivo è tradurre i numeri in decisioni: giacenze medie, tempi di consegna, indici di rotazione diventano strumenti per costruire scenari, dimensionare spazi e ottimizzare scorte. - Implementazione di software WMS: quando il progetto lo richiede, si arriva all’implementazione di un WMS. Non come punto di partenza, ma come risultato naturale di un’analisi approfondita.
D’altronde, il sistema consente di acquisire visibilità sui flussi, misurare le performance e migliorare la tracciabilità. Ma il vero valore sta nell’averlo pensato e modellato sulla realtà del cliente. “Un WMS da solo non risolve nulla. Se non si parte dai processi, si rischia solo di informatizzare la confusione” spiega Andrea.
Casi reali: la consulenza logistica applicata sul campo
Ogni azienda ha una storia diversa, ma molte delle sfide che affrontano si somigliano. È proprio grazie a un approccio consulenziale flessibile, ma metodico, che Stesi ha potuto intervenire in contesti anche molto diversi tra loro: dalla mobilità pubblica al lattiero-caseario, dalla produzione industriale al food & beverage.
Brazzale SpA
Nel settore lattiero-caseario, Brazzale ha coinvolto Stesi per due progetti paralleli: la progettazione di un nuovo hub logistico in semi-automazione e l’introduzione di un sistema WMS presso il quartier generale. Entrambi i progetti sono stati supportati da un approccio data-driven, con l’analisi dei flussi e delle esigenze di stoccaggio legate sia alla produzione che alla stagionatura dei prodotti.
ACTV
Per ACTV, azienda che gestisce la mobilità pubblica veneziana, il team di Stesi ha svolto un’analisi approfondita delle scorte. L’obiettivo era razionalizzare l’inventario e individuare una strategia di riordino efficiente. Il lavoro ha permesso di evidenziare acquisti ridondanti, carenze critiche e materiali fuori controllo, migliorando la tracciabilità e ottimizzando i costi di stoccaggio.
IndustrialCars
Per IndustrialCars, centro di riferimento per la ricambistica del gruppo Stellantis nel Nord-Est, Stesi ha gestito la progettazione di un impianto logistico in un edificio già esistente, distribuito su due livelli.
Il progetto ha incluso uno studio per l’introduzione di un sistema semi-automatizzato per materiali minuti e l’implementazione di un WMS, con l’obiettivo di ottimizzare la disposizione dei materiali e aumentare la velocità di evasione.
Italesse Srl
Italesse, azienda specializzata in calici e accessori per il mondo wine & spirits, si è rivolta a Stesi per riorganizzare il proprio magazzino dopo essere rimasta senza supporto dal vendor del sistema acquistato. Partendo dallo studio dei flussi di picking e delle aree di preparazione, il team ha suggerito nuove logiche di posizionamento e buffer, calibrate sui volumi e sulla stagionalità delle vendite, migliorando l’efficienza e la gestione dell’e-commerce.
Infia Italia
Infia ha richiesto un intervento consulenziale in una fase di profonda riorganizzazione logistica. Il progetto ha riguardato l’analisi dei processi, la gestione dei navettaggi tra cinque plant e l’introduzione di un WMS per monitorare le attività produttive e logistiche. Particolare attenzione è stata posta sulla logica di movimentazione tra stabilimenti e sulla pianificazione ottimale delle aree di stoccaggio e carico/scarico.
Consulenza logistica: valore che dura nel tempo
Come abbiamo visto fin qui, la consulenza logistica non è un’attività accessoria, ma un vero e proprio strumento di orientamento strategico.
Che si tratti di realtà in fase di crescita, di aziende con sistemi già in uso o di contesti logistici da ristrutturare, il metodo Stesi si adatta per offrire soluzioni concrete, basate su dati e sulla conoscenza profonda dei processi.
“Ci poniamo sempre in modo agnostico rispetto alla tecnologia,” ci ha spiegato Andrea Leonarduzzi. “Entriamo nel merito del processo, indipendentemente dalla soluzione in uso o da implementare. Il nostro compito è guidare, non vendere.”
Ma qual è l’approccio adottato dal team di Stesi in fase di consulenza logistica?
“Si articola quasi sempre in due fasi”, racconta Andrea, “una prima fotografia dello stato attuale (as-is), spesso utile a far emergere aspetti inaspettati; e una proposta operativa su misura (to-be), con obiettivi chiari e misurabili.”
Se anche la tua azienda sta affrontando un cambiamento, una criticità o una fase di ripensamento della logistica, il nostro team può aiutarti a trovare la direzione più adatta.
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