Ad oggi, un buon sistema di tracciabilità è imprescindibile per una buona gestione di magazzino. D’altronde, fornitori e consumatori sono sempre più esigenti e desiderano, prima di procedere con l’acquisto, conoscere tutte le varie fasi vissute e superate dal prodotto. La tracciabilità interna è quindi fondamentale per garantire massima sicurezza e qualità della merce in quanto permette tenere traccia delle movimentazioni di un materiale, componente o prodotto per quindi sapere dove è stato posizionato e distribuito. Alla tracciabilità, infatti, si lega la rintracciabilità, ovvero la possibilità di poter ripercorrere a ritroso tutta la storia di un lotto o articolo per risalire ai dettagli delle movimentazioni e trasformazioni, funzionalità utile ad esempio quando si devono recuperare tutte le informazioni di un prodotto difettoso da ritirare dal mercato.

È evidente che per rendere la tracciabilità interna un plus e non una fonte di spese aggiuntive o rischi, le aziende hanno bisogno di dotarsi di sistemi tecnologici adeguati, capaci di integrare tutti gli aspetti della logistica di magazzino.
Ma cos’è nel concreto la tracciabilità interna, a cosa serve e quali sono le evoluzioni che potremmo aspettarci nel futuro? Ne abbiamo parlato con Simone Trentin, PO di Stesi.

Cos’è la tracciabilità interna

Prima di approfondire il tema della tracciabilità interna, è utile qui anticipare che con tracciabilità in senso lato, ci si riferisce al flusso di informazioni che permette di ricostruire il percorso effettuato dalle materie prime (semilavorati, risorse, etc.) nella produzione di un lotto di prodotti o singolo prodotto lungo tutta la catena di distribuzione. Dall’identificazione delle materie prime, insomma, alla lavorazione fino allo stoccaggio e movimentazione in magazzino e alla distribuzione vera e propria.

La tracciabilità può tuttavia distinguersi in tracciabilità interna e tracciabilità esterna: la prima fa riferimento a tutti i movimenti compiuti dalla merce all’interno del magazzino dal suo ingresso alla sua uscita (la spedizione), la seconda indica invece i movimenti compiuti dalla merce all’esterno del magazzino, a comprendere tutti i passaggi che compongono la catena distributiva.

Da tempo la tracciabilità interna è diventata un requisito logistico fondamentale. Per il settore farmaceutico e alimentare, la tracciabilità è in effetti un requisito di qualità e sicurezza del prodotto obbligatoriamente richiesto dalle normative vigenti.

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Come assicurare al magazzino una buona tracciabilità

Ma a che cosa si applica il principio di tracciabilità, nel concreto?
La tracciabilità interna può essere svolta sui singoli pezzi, su interi pellet (i contenitori che vengono comunemente indicati con la sigla UDC, Unità di Contenimento) o su lotti, particolarmente utile nel settore alimentare, ma anche chimico, cosmetico e farmaceutico.

Naturalmente, per riuscire a monitorare al meglio e in tempo reale i movimenti della merce all’interno del magazzino, è necessario adottare un sistema di tracciabilità interna capace di fornire preziose informazioni a partire dall’arrivo in magazzino del lotto o prodotto, del numero di unità di carico originarie e del percorso compiuto della merce all’interno del magazzino, dal primo giorno fino alla spedizione.

In aggiunta, la tracciabilità interna consente di verificare se la merce è stata utilizzata per processi di produzione rendendo così semplice associare il prodotto ai materiali che sono stati utilizzati per realizzarlo.
Un insight, questo, non certo di secondaria importanza per settori come quello alimentare (tra i clienti Stesi che hanno introdotto la tracciabilità basti pensare a Alce Nero e Roberto, quest’ultimo specializzato in prodotti da forno) e cosmetico che hanno la necessità di poter risalire alla materia prima per poter eventualmente richiamare il lotto associato in caso di necessità.

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A cosa serve la tracciabilità interna

Tracciabilità interna e rintracciabilità, insomma, per poter recuperare a ritroso la storia di un prodotto difettoso.

Ma l’utilità di una buona tracciabilità interna non termina certo qui. Oltre a garantire una panoramica completa della storia di ogni singolo pezzo, permette infatti di conoscere costantemente la posizione della merce all’interno del magazzino, le giacenze e le disponibilità. Un buon sistema WSM dotato della funzionalità di tracciabilità offre infatti la certezza di poter far affidamento su un inventario efficiente e sempre aggiornato capace, perciò di rilevare per tempo eventuali anomalie altrimenti difficilmente rilevabili.

D’altronde, parlando di tracciabilità interna diventa necessario fare un riferimento all’uso di seriali e matricole. Questi elementi garantiscono infatti la possibilità di poter tracciare un singolo prodotto associandogli un codice univoco necessario ai fini delle regolamentazioni relative alla garanzia. Attraverso la matricola o numero seriale il prodotto, ad esempio un PC, può essere non soltanto riconosciuto ma anche rintracciato nei suoi vari passaggi all’interno della supply chain.

I vantaggi

Per tutte le aziende dotate di magazzino, la tracciabilità interna ha un’importanza strategica: aumenta i livelli di efficienza della gestione del magazzino e della supply chain e garantisce in aggiunta una significativa riduzione dei costi, degli errori e degli sprechi.
Ancora una volta, sottolinea Simone Trentin, la vera differenza la fa l’ottimizzazione dei processi.

In effetti, grazie alla tracciabilità è possibile avere una visione tempestiva e globale delle disponibilità di magazzino, localizzare le risorse e, per le aziende produttrici, verificare i livelli di inattività della merce e dei materiali per poter programmare al meglio l’intero ciclo produttivo.

Obiettivo ultimo della tracciabilità, d’altronde, è proprio quello di fornire alle aziende informazioni autorevoli e in tempo reale sulle risorse allocate e su quelle disponibili.

Dunque, i vantaggi della tracciabilità interna potrebbero a buona ragione riassumersi con:

  • Riduzione dei costi: grazie ad un aumentato controllo sui prodotti e sulla merce in magazzino;
  • Calo degli errori: grazie alla possibilità di conoscere in tempo reale la disposizione della merce all’interno del magazzino fornendo le giuste informazioni agli operatori per le attività di picking;
  • Taglio degli sprechi: grazie alla conoscenza della giacenza in magazzino che permette di ottimizzare le operazioni per sfruttare al meglio quanto già si possiede in inventario.

Come funziona la tracciabilità interna

Naturalmente, alla base del sistema di tracciabilità interna c’è la corretta rilevazione delle merci, dei lotti e delle partite.

Nell’ultimo decennio in particolare, i WMS hanno fatto proprie le nuove tecnologie di identificazione della merce danno un’importante all’accelerazione al tema della tracciabilità.

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Per poter tracciare la merce si utilizzano delle etichette applicate sulla merce o sugli imballaggi che impiegano due diverse metodologie per la lettura dei dati:

  • Barcode: o codice a barre. Si tratta appunto di etichette con codici applicativi a barre che vengono rilevati attraverso appositi scanner che devono essere posizionati sopra al codice stesso. Negli ultimi 5 anni, in particolare con il passaggio alla tecnologia Android, i terminali si sono trasformati in uno strumento estremamente intuitivo e familiare per tutti gli operatori, recuperando un’interfaccia del tutto simile a quella degli smartphone;
  • RFID: etichette simili a chip che possono essere rilevate tramite radiofrequenza anche a distanza. Sono la soluzione ideale per contare la quantità di merce in una determinata area del magazzino in quanto a partire dall’etichetta, quando la merce si trova nel raggio di azione di una determinata antenna, il software di gestione del magazzino è in grado di rilevare automaticamente tutte le informazioni associate. Quindi identifica e localizza la merce più velocemente, eliminando la necessità di una linea visiva diretta tra il lettore e l’etichetta. Permette un flusso di lavoro più efficiente in particolari situazioni.

Parlando del rapporto tra tecnologia e tracciabilità interna, è di certo utile citare alcune delle importanti evoluzioni che sono state introdotte di recente nei magazzini.
Un esempio è il sistema di tracciabilità in tempo reale RTLS (da Real Time Locatin System), che consente di localizzare un mezzo all’interno del magazzino in tempo reale. Questa tecnologia, registrando la posizione e i movimenti del carrello, permette di conoscere l’UDC movimentata all’interno del magazzino, rendendo così superfluo l’intervento di lettura dei barcode da parte degli operatori e garantendo così ad un’applicazione automatica della tracciabilità. Un’importante ottimizzazione dei processi e riduzione dei tempi e dei costi per tutte quelle realtà che movimentano con frequenza pallet interi e possono così sfruttare al meglio il semplice processo di geolocalizzazione.

Altrettanto di recente, la logistica di magazzino ha scoperto l’introduzione degli AGV, i muletti automatici che, senza l’intervento di un operatore, permettono la movimentazione di pallet interi secondo le logiche di dispatching fornite dal WMS.

Cosa aspettarci dal futuro della tracciabilità

Il futuro della tracciabilità è indissolubilmente legato alle future evoluzioni dei WMS.

D’altronde, a partire dalla sua esperienza in qualità di PO Stesi, per Simone Trentin è altrettanto certo che sarà la tracciabilità stessa, sempre più dettagliata e precisa, a trasformarsi in preziosa risorsa per l’implementazione di nuove tecnologie in magazzino. Parliamo, naturalmente, dell’introduzione dell’AI che proprio a partire da una buona tracciabilità sarà in grado di generare pattern sempre più sofisticati per garantire una gestione ottimale del magazzino.

In termini generali, sottolinea Simone Trentin, sarà interessante monitorare gli effetti della progressiva introduzione in magazzino della blockchain, soprattutto per permettere la tracciabilità di materiali di alto valore o per ragioni associate alla garanzia del prodotto evitando contraffazioni o furti.

Altra tecnologia da non perdere d’occhio? La realtà aumentata e la robotica avanzata che promettono di rivoluzionare il modo in cui pensiamo alla logistica di magazzino, automatizzando ulteriormente il processo di tracciamento delle merce.

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Silwa: il WMS che cercavi

Suite Silwa Stesi

Come abbiamo visto, la tracciabilità interna è ormai una necessità per tutti i magazzini. Ma come poter introdurre una tracciabilità davvero efficace?

Per farlo è fondamentale adottare un software gestione magazzino dotato di varie funzionalità e capace di monitorare i movimenti della merce, conoscerne le scadenze e di generare percorsi di picking ottimizzati per gli operatori aiutando l’azienda a risparmiare sui costi e sui tempi. Un WMS, in poche parole, capace di limitare al massimo le ridondanze e aumentare l’efficacia e la produttività dei processi.

Silwa, il WMS targato Stesi, ha integrata la possibilità associare la tracciabilità anche agli operatori, per rendere sempre possibile ripercorrere i movimenti della merce e dei responsabili dei loro spostamenti da contattare in caso di necessità.

Silwa è, a tutti gli effetti, l’aggregatore di informazioni capace di offrire alle aziende funzionalità personalizzate e di monitorare le caratteristiche di ogni UDC che entra o esce dal magazzino, conoscendo non soltanto il percorso e l’ubicazione ma anche l’operatore che lo ha movimentato.

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