WMS è l’acronimo di Warehouse Management System e indica quel software che supporta la gestione dei flussi (e non solo) di un magazzino.

Cos’è e cosa fa un WMS

Tradotto in parole molto semplici, il WMS è lo strumento in grado di organizzare, in maniera sapiente ed efficiente, qualsiasi magazzino, dal più semplice al più complesso. Prova ne sia che, nella stragrande maggioranza dei casi, un magazzino non governato da un WMS è un magazzino in cui regna l’entropia del sistema. Entropia che talvolta può essere molto visibile, talvolta, invece, ben celata. Ma non per questo motivo meno pericolosa. Il WMS ha invece l’innegabile vantaggio di avvalersi dei KPI, ossia indicatori che misurano le performance e dunque l’efficienza del sistema, il che permette – sempre – di “aggiustare il tiro”. Per esempio: se un flusso non funziona, se la saturazione del magazzino non è quella ottimale, se la gestione delle scorte genera perdite, i KPI lo evidenziano, permettendo così di intervenire. Vediamo nel dettaglio.

A ciascuno il suo WMS

Per apprendere fino in fondo l’importanza del WMS e della sua implementazione anche in magazzini apparentemente “facili”, occorre partire da almeno un paio di presupposti. Il primo: i WMS sono per definizione sono strumenti versatili, modulari e scalabili, il che lascia la possibilità di integrare e sviluppare alcune funzioni anche in un secondo momento. Il secondo: per essere efficiente, un WMS deve essere attentamente progettato e architettato secondo le esigenze dello specifico magazzino, esigenze che contemplino anche i bisogni e le necessità del personale che in quel magazzino lavora. Ma poiché il WMS non è un sistema chiuso, non è difficile raggiungere lo scopo.

Il WMS non è un nemico

Il personale di un magazzino in cui non è mai stato implementato un WMS potrebbe guardare al software con una certa reticenza per via del timore, talvolta intrinseco, che spesso si ha nei confronti della tecnologia. Ma il WMS, se pur di base, in poco tempo diventerà uno strumento irrinunciabile, perché supporta tutto il processo: dalla gestione della merce in entrata, alla gestione della merce in uscita, passando per il controllo e l’organizzazione delle giacenze, fino alla collocazione delle merci.

Come il WMS semplifica il lavoro del personale

In pratica, secondo algoritmi più o meno complessi, il WMS accoglie la merce, ne decide il miglior posizionamento, e ne gestisce l’uscita, senza che l’uomo debba prendere decisioni. Un’importante funzione svolta dal WMS riguarda poi l’acquisizione dei dati – che avviene tramite codice a barre o, in quelli più evoluti, tramite tag RFID – riguardanti quel tale collo (pallet, pacco, ecc.). Si tratta di un momento non banale perché, una volta che i dati saranno noti e acquisiti, la tracciabilità del processo diventa intrinseca. Il che è un valore aggiunto anche in caso (remoto) di errore: una merce tracciata, non è mai smarrita.

Il WMS non è per sempre

Nella scelta di un WMS il criterio di guida non può essere l’entità dell’investimento, per almeno due ragioni. La prima: si tratta di un investimento e non di un costo, il che significa che in poco tempo, una volta che la spesa verrà ammortizzata, il WMS genererà solo profitti. Il secondo: il WMS è per definizione modulare, il che significa che se un imprenditore decide di partire con un WMS soft – dunque capace di gestire i flussi, ma senza altre funzioni – non è detto che in un secondo momento non possa aggiungere eventuali altri moduli, capaci di arricchire il WMS di base. Va poi precisato che i WMS, anche quelli più complessi e sofisticati, non durano per sempre, poiché – è sotto gli occhi di tutti – la logistica, e di conseguenza i magazzini, evolvono. Un esempio per chiarire: un magazzino oggi destinato all’e-commerce, non è lo stesso magazzino di dieci anni fa.

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